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Tunisia


Storia

Il territorio dell’odierna Tunisia fu abitato sin dalla preistoria, ma la prima grande civiltà che vi si insediò fu quella dei Fenici, popolazione di navigatori e commercianti provenienti dal Levante. Intorno al 814 a.C. fondarono Cartagine, destinata a diventare una delle più potenti città del Mediterraneo. L’impero cartaginese, guidato da abili condottieri come Annibale Barca, estese il proprio dominio sulla Sicilia, la Sardegna, le Baleari e parte della Spagna. Tuttavia, lo scontro con Roma diede origine alle celebri Guerre Puniche: dopo secoli di rivalità, Cartagine fu definitivamente distrutta dai Romani nel 146 a.C.

Conquistata, la Tunisia divenne una delle province più prospere dell’Impero Romano. La regione, conosciuta come Africa Proconsolare, era celebre per la sua fertilità: grano e olio d’oliva tunisini alimentavano le grandi città dell’Impero. I Romani costruirono strade, acquedotti, teatri e città monumentali, tra cui El Jem, con il suo famoso anfiteatro, ancora oggi uno dei simboli del Paese. Parallelamente, il cristianesimo si diffuse rapidamente, facendo della Tunisia la patria di figure fondamentali come Sant’Agostino di Ippona.

Con la caduta dell’Impero Romano, la regione passò sotto il dominio dei Vandali nel V secolo e successivamente fu riconquistata dall’Impero Bizantino nel VI secolo. Tuttavia, nel VII secolo arrivarono gli eserciti arabi musulmani, che trasformarono profondamente il Paese. La Tunisia fu uno dei primi territori del Maghreb ad abbracciare l’Islam, diventando una base strategica per l’espansione araba in Nord Africa e in Spagna.

Durante il Medioevo, la Tunisia conobbe una successione di dinastie musulmane: gli Aghlabidi (IX secolo), noti per aver promosso cultura, scienze e architettura; i Fatimidi, che fondarono la città di Mahdia; gli Ziridi, sotto i quali il Paese affrontò invasioni dei Banu Hilal; e infine gli Hafsidi, che governarono dal XIII al XVI secolo e fecero di Tunisi un importante centro commerciale mediterraneo.

Nel XVI secolo la Tunisia divenne teatro delle lotte tra gli imperi europei: gli spagnoli conquistarono alcune città costiere, ma presto il territorio passò sotto l’influenza dell’Impero Ottomano. Per oltre tre secoli, pur rimanendo formalmente parte dell’impero, la Tunisia godette di una certa autonomia sotto la guida dei Bey di Tunisi.

Nel XIX secolo, con l’indebolimento ottomano, la Tunisia cadde sotto l’influenza europea e nel 1881 divenne protettorato francese. Durante il dominio coloniale, il Paese conobbe importanti trasformazioni economiche e sociali, ma anche resistenze nazionaliste.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il movimento indipendentista, guidato da Habib Bourguiba e dal partito Neo-Destour, ottenne la fine del protettorato. Nel 1956 la Tunisia conquistò l’indipendenza e Bourguiba divenne il primo presidente della Repubblica. Egli promosse riforme modernizzatrici, tra cui l’emancipazione femminile e lo sviluppo dell’istruzione, ma instaurò anche un regime autoritario.

Nel 1987, Zine El-Abidine Ben Ali prese il potere con un colpo di stato medico-politico, inaugurando un lungo governo caratterizzato da crescita economica ma anche da forte repressione politica.

Nel 2011, a seguito delle proteste popolari conosciute come la Rivoluzione dei Gelsomini, Ben Ali fu costretto a fuggire: la Tunisia divenne così la culla della Primavera Araba. Negli anni successivi il Paese ha intrapreso un difficile percorso di transizione democratica, dotandosi di una nuova Costituzione (2014) e ottenendo riconoscimenti internazionali per il suo processo di democratizzazione, pur tra sfide economiche e tensioni politiche ancora presenti.