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India


Con oltre un miliardo e trecento milioni di abitanti, l’India è uno dei Paesi più popolosi al mondo: dalle vaste pianure del Gange, alle vette dell’Himalaya, passando per le foreste tropicali del Kerala, il deserto del Rajasthan fino ad arrivare alle infinite spiagge sull’Oceano indiano e agli atolli delle Laccadive, tra villaggi rurali e metropoli frenetiche… Questa terra enigmatica contiene in sé infiniti universi fatti di spiritualità e natura, modernità e tradizione. L’India, con la sua anima multidimensionale, è un’esperienza da vivere con tutti i sensi all’erta e il cuore aperto verso un viaggio di scoperta da cui non si torna mai uguali. Qui passato, presente e slanci verso il futuro convivono, su uno sfondo intriso del più profondo misticismo: tutto parla allo spirito, ma lo fa nel più sublime dei modi terreni, con i mille profumi di incenso, i sapori speziati della cucina locale, i sorrisi della gente, la struggente bellezza dei paesaggi. Senza dimenticare l’immenso patrimonio naturale del Paese: l'India è infatti la patria di alcuni tra i più grandi mammiferi del mondo, come le celebri tigri del bengala, elefanti leoni, leopardi e rinoceronti.  

 

5 cose da non perdere in India

 

#1 Taj Mahal

Ad Agra, nello stato settentrionale di Uttar Pradesh, sorge l’iconico Taj Mahal, mausoleo eretto per volontà dell’imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie Mumtaz Mahal, dichiarato Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1983 e inserito fra le nuove sette meraviglie del mondo nel 2007.  I lavori di costruzione di questa imponente meraviglia architettonica, si protrassero dal 1632 al 1654: parteciparono alla sua realizzazione moltissimi artigiani (alcuni anche Europei) e vennero usati materiali provenienti da ogni parte dell’India e dell’Asia. Durante la seconda guerra mondiale e la guerra tra India e Pakistan (1965-1971),  il Governo indiano rivestì il Taj Mahal con una impalcatura di protezione per proteggere il prezioso complesso architettonico. Il Taj Mahal si compone di cinque elementi architettonici principali: il portone (darwaza), il giardino (il bageecha, impreziosito da aiuole di fiori, canali d’acqua e viali alberati), la “casa degli ospiti” (mihman khana), il mausoleo (la tomba dell’imperatore Shah Jahan) e la moschea (masjid) che rappresenta il luogo di culto vero e proprio, cuore dei pellegrinaggi dei fedeli. Addossate alle mura, sorgono due portali secondari e otto torri ottagonali che cingono il complesso su tre lati. Incastonate nel marmo bianco del palazzo si contano ventotto tipologie diverse di pietre preziose e semipreziose. 

#2 Varanasi

Abitata da circa 3500 anni, Varanasi - conosciuta anche come Città della Luce - è uno dei più antichi agglomerati urbani del mondo e oggi rappresenta il centro spirituale hinduista per eccellenza. Sulla riva sinistra del fiume Gange si trovano le ampie gradinate (ghat) affollate di fedeli che vi si recano per i rituali di purificazione o cremazione: ai bordi del fiume sacro, infatti, i pellegrini giungono per lavare via i propri peccati, per cremare i loro cari o per morire nella speranza di venire liberati dal ciclo della rinascita. Questi rituali così profondamente intimi, in cui la morte è trattata con soave intensità, avvengono alla luce del sole, in pubblico: visitare questo luogo dai contorni mistici può essere quindi un’esperienza davvero forte. Sicuramente indimenticabile. 

#3 Holi Festival

L'Holi Festival si celebra per salutare la primavera, il giorno successivo alla prima notte di luna piena, tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, nel mese di Phalgun Purima. Esportata ormai in tutto il mondo, questo rito particolare è in realtà una delle più autentiche manifestazioni della religione induista, nato per celebrare la vittoria del bene sul male. “Holi” significa “brucia”: la notte prima dell’inizio dei festeggiamenti, infatti, si accende un falò (Holika Dahan) in cui viene simbolicamente dato alle fiamme il simbolo del male. Ma è la mattina seguente che prende il via la vera e propria manifestazione, in un’esplosione di danze e canti colorati. È il giorno in cui si lasciano andare i pensieri cattivi, si dimenticano i dolori e i torti subiti, si pagano i propri debiti e ci si lascia alle spalle la tristezza dell’inverno. Durante l’Holi, inoltre, il sistema di caste perde il proprio valore e tutti sono considerati uguali. Il rituale nasce dall’antica leggenda che ha come protagonista il demone Hiranyakashipu, il quale, per vendicare la morte del fratello a opera di Vishnu, si autoproclama unico dio e - con l’aiuto della sorella Holika - condanna a morte il proprio figlio Prahalad, devoto a Vishnu. Grazie alla fede, però, Prahalad - simbolo del bene - si salva, mentre Holika - emblema del male - viene ridotta in cenere. 

#4 Jaipur

Jaipur, vivace capitale del Rajasthan, ospita numerose meraviglie architettoniche come il maestoso complesso di strutture del City Palace, che comprende lo splendido Jantar Mantar (l’osservatorio astronomico all’aperto risalente al 1716) e il glorioso Hawa Mahal (conosciuto anche come Palazzo dei venti, faoso per la sua facciata di cinque piani intarsiata con oltre 950 finestre). Da vedere anche i forti di Amer, di Jaigarh e di Nahargarh. Il maharaja Sawai Jai Singh II, che diede il nome alla città, pose la prima pietra nel 1728: l’aspetto della città venne pianificato da Vidyadhar Bhattacharya, un discendente del lignaggio di Shaspati. Jaipur venne originariamente suddivisa in nove quartieri di forma rettangolare. Il caratteristico colore rosso ruggine - da cui deriva l’appellativo di città rosa - risale all 1883: venne infatti scelto come colore per dare il benvenuto ai monarchi inglesi in visita ufficiale.

#5 La fiera di Pushkar

Ogni anno, nel plenilunio di novembre, la città sacra di Pushkar ospita questa iconica fiera in cui si riuniscono, per una decina di giorni, migliaia di allevatori indiani, pellegrini, curiosi e turisti da tutto il mondo. Conosciuta anche come Puskhar Mela, la fiera dei cammelli, è tra le più famose celebrazioni  tradizionali del Rajasthan. Le vie della cittadina e i dintorni si animano di bancarelle, feste e danze. Durante la notte del plenilunio, il Purnima, la manifestazione culmina con l’immersione da parte dei pellegrini nel lago sacro.