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Ucraina


Storia

La storia d'Ucraina inizia dalla cultura di Trypillia tra il 5400 e il 4000 a.C.
Le città più grandi della cultura di Trypillia esistevano già più di 6000 anni fa e occupavano centinaia di ettari nella zona centrale dell'Ucraina.
Nel II secolo a.C. il territorio scita fu invaso da est dai Sarmati, una popolazione seminomade di etnia affine agli Sciti, originaria delle steppe del Volga.
In origine i Sarmati si mescolarono pacificamente con gli Sciti, ma ben presto si rivoltarono contro di loro e li attaccarono, arrivando a conquistare quasi tutto il loro territorio intorno al 150 a.C.
Solo alcune città-stato e la regione del Caucaso rimasero sotto il controllo scita.
Nel VI secolo l'Ucraina fu invasa dagli Avari provenienti dalla Siberia che, incalzati dai turchi, furono fermati nel 550 dall'imperatore d'Oriente Giustiniano che li costrinse a stanziarsi temporaneamente nelle pianure a nord del Mar Nero.
Tra l'VII e il IX secolo la regione costiera del Mar Nero fu invasa da popoli di stirpe turca, come i Peceneghi e i Khazari.
La prima unificazione del territorio risale all'invasione di un popolo scandinavo, i Rus', appartenenti al grande gruppo dei Variaghi da cui discesero anche altri ceppi normanni.
All'inizio del XII secolo la regione conobbe un periodo di decadenza: probabilmente a causa di tassazioni troppo elevate, di conflitti tra i nobili e di reiterati attacchi dei popoli nomadi confinanti, molti abitanti abbandonarono la regione per colonizzare le terre ancora selvagge che si trovavano a nord est, lungo il Volga.
Intorno alla fine del XV secolo vi fu un'imponente ondata immigratoria da parte di esuli e rifugiati ortodossi, genericamente definiti kozak, cosacchi che si riunirono in un gruppo di tribù seminomadi lungo i fiumi Don e Dnepr. Nell'ultimo periodo, il regime zarista portò avanti una politica di russificazione delle terre ucraine, sopprimendo l'uso della lingua ucraina nella stampa e in pubblico.
In seguito alla caduta dello zar, dopo la prima guerra mondiale, l'Ucraina perse l'occasione per ottenere l'autonomia, perché il vertice dello stato ucraino fu troppo debole nella lotta contro l'invasione della Russia bolscevica.
Vi fu un lungo periodo di guerra civile e di anarchia con continui cambi di fazioni al potere; questo periodo fu anche segnato dall'esistenza di più entità statali separate, come ad esempio la Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale e la Repubblica popolare ucraina.
Ponendo termine ad un periodo di aspre lotte, la Pace di Riga assegnò la Galizia e la Volinia alla Polonia, i sovietici ottennero il resto del paese e nel 1922 l'Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina.
La seconda guerra mondiale fu causa di altre devastazioni e di morte, anche a causa dell'Esercito Insurrezionale Ucraino che accolse l'esercito tedesco come liberatore dal giogo sovietico.
Il 24 agosto 1991 il Parlamento ucraino dichiarò l'indipendenza e indisse il referendum di conferma e le prime elezioni democratiche della storia dell'Ucraina: il 1º dicembre 1991 il popolo ucraino decise la propria indipendenza ed elesse il primo presidente dell'Ucraina.
I risultati delle elezioni presidenziali dell'ottobre/novembre 2004, dopo proteste popolari per sospetti di brogli a favore del primo ministro Janukovy? e la cosiddetta "Rivoluzione arancione" da parte dei sostenitori di Juš?enko,‎ vennero sospesi dalla Corte Suprema.
Nel 2008 si è assistito ad un'altra crisi politica, causata dalle reazioni alla guerra in Ossezia del Sud; il Presidente Viktor Juš?enko ha sciolto, dopo circa un anno dalle precedenti elezioni, la Verchovna Rada e ha indetto nuove elezioni, poi annullate a causa della formazione di una nuova coalizione di governo, sempre guidata da Julija Tymošenko.