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Portogallo


Storia

In Portogallo, sono state scoperte incisioni rupestri che risalgono fino a 30mila anni fa, rappresentano oggi il più ampio complesso di arte rupestre al mondo.
Con l’arrivo dei Celti intorno al 900 a.C. vennero costruite numerose cittadelle fortificate, mentre lungo le coste, navigatori fenici, greci e cartaginesi ancorarono qui i propri scali commerciali, spingendosi fino al Cabo Sao Vicente che contrassegnava i confini delle terre conosciute.
Tra il 264-241 a.C. durante la prima guerra punica, i Cartaginesi controllavano tutto il territorio portoghese, ma nel II secolo i romani riuscirono a conquistare il territorio iberico senza troppe fatiche mentre nel 147 a.C., quando tentarono di conquistare anche la Lusitania, le popolazioni locali si opposero con una forte resistenza.  
La conquista definitiva da parte dei Romani avvenne nel 139 con l’assassinio di Viriato, eroe dell’indipendenza Lusitana, così anch’essa divenne provincia romana. Giulio Cesare imperatore romano, decise di fissare la capitale a Olispo, l’attuale Lisbona, costruendo strade ponti e città.
 
Agli inizi del V secolo d.C. arrivarono le civiltà dei Barbari, formati dagli Svevi e Visigoti che occuparono gran parte del territorio portoghese (questi ultimi erano convertiti al cristianesimo, che rapidamente si diffuse nel Paese). Nel 711 invece fu la volta degli Arabi che giunti dal Nord Africa, lasciarono segni nella vita quotidiana e nella cultura del Paese.
 
Nel IX secolo iniziò il fenomeno della Reconquista che coinvolse anche la vicina Spagna, con la liberazione di alcuni territori nel nord del Paese liberati dai Mori. Quando venne proclamato re, Alfonso Henriques, iniziò l’avanzata militare verso sud fino alla presa di Lisbona, avvenuta nel 1147. L’ultima città ad essere liberata dal dominio arabo fu Faro.
In successione al dominio dei Mori, arrivò la dinastia borgognona che governarono sino alla meta del XIV secolo. Riorganizzarono lo Stato, crearono la prima Università nella città di Lisbona ed istituirono la lingua nazionale ovvero il portugais.
 
Nel 1383 con la morte di D. Fernando che concesse la propria figlia in sposa al re di Castiglia nacquero i primi conflitti con la vicina Spagna, perche dopo la sua morte non avendo avuto eredi maschi, il re di Castiglia avanzò le pretese sul regno portoghese. Ma grazie all’intervento D. Joao, figlio illegittimo del re D. Pedro I, rivendicò il regno portoghese ed ebbe la meglio sugli Spagnoli. La battaglia di Alijubarrota, nel 1385, fu quella definitiva che cacciò i Castigliani dal Portogallo, e rinnovò l’unione nazionale.  Il re D. Joao I, fece edificare il monastero di Nossa Senhora de Vitoria in memoria dello storico evento. Nel 1415 ci furono le prime idee di espansione coloniale verso il Marocco, laddove riuscirono a conquistare Ceuta.
Nel 1419 Enrico l’Infante scoprì l’isola di Madeira e nel 1427 le Azzorre. Alla scuola di Sagres, Enrico  riunì astronomi, marinai, matematici, cartografi e cominciò a studiare l’idea di un itinerario per circumnavigare il continente africano.
A differenza degli spagnoli chiamati conquistadores perché in cerca di conquiste, i portoghesi si muovevano per fare "scoperte", autodefinendosi descobridores. In tutti i Paesi raggiunti venivano costruite solo basi commerciali, per poter controllare il più possibile i traffici, ma non crearono alcuna colonia di popolamento.
Alla morte di Enrico il Navigatore nel 1460, la strada per le Indie era solo questione di tempo ed è proprio nel 1488 che Bartolomeu Dias sbarcò con la sua flotta nell’Oceano Indiano.
Grazie alle ricchezze d’Oriente trasportate a Lisbona, la città divenne una delle più importanti e magnifiche città d’Europa. L’età d’oro però si orientò presto al termine, ci fu uno spopolamento del 50% dovuto all’emigrazione in nuove terre, inflazione e la perdita di circa una nave all’anno per una trentina d’anni.
Nel 1578 gli eserciti di Sebastiano I si scagliarono in un’insensata crociata in Marocco, con il tentativo di invaderlo e cristianizzarlo, ma entrambi i sovrani morirono in battaglia e per le forze portoghesi fu una vera strage.
Dopo la morte di Sebastiano I avvenuta nel 1580, a reclamare la corona fu Filippo II di Spagna. Egli  riconobbe ampia autonomia e uno statuto alquanto liberale ed il Paese conobbe una certa pace e prosperità.
Ma i suoi successori re del Portogallo, non mostrarono di avere preoccupazione per gli interessi dell’impero commerciale dei loro sudditi, e stabilirono per di più pesanti imposte. Nel 1640, con il malcontento nazionale, scoppiò una rivolta e ci fu un colpo di Stato in cui proclamarono re il duca di Braganca Dom Joao.
 
Con l’arrivo del marchese Pombal al Governo, nella seconda metà del Settecento, il Portogallo ebbe un periodo di ripresa, dopo un violento terremoto che distrusse Lisbona e danneggiato molte altre città del Portogallo. Nel 1793 il Paese aderì alla prima alleanza di potenze europee contro la Francia rivoluzionaria. In seguito il Portogallo rifiutò la proposta di Napoleone, ovvero di aderire al blocco continentale contro l’Inghilterra, e tutto ciò provocò l’invasione da parte dell’esercito francese.
La battaglia contro i francesi durò circa sette anni, e si concluse nel 1810 con l’aiuto degli inglesi  venuti in soccorso ai portoghesi. Nel Paese vi era una monarchia sempre più debole e instabile, a causa dalle continue rivolte popolari.
Nel frattempo le idee repubblicane continuavano a diffondersi sempre più fino al 5 ottobre 1910, anno in cui venne proclamata la Repubblica. Nonostante il cambio di regime, la situazione economica rimase sempre la stessa, in particolare i gravi problemi economici furono provocati dalla partecipazione del Paese alla Prima Guerra mondiale.
Nel 1932 un professore di economia dell’Universita di Coimbra, António de Oliveira Salazar, divenne presidente del Consiglio, creando un governo composto da docenti esperti di economia, dando vita così - nel 1933 - a una nuova costituzione. Salazar ebbe successo nel migliorare la situazione delle finanze, evitando anche l’adesione del Portogallo alla Seconda Guerra Mondiale.
 
Negli anni Sessanta la situazione delle colonie africane precipitò. Forte dell’eccessivo colonialismo di Salazar, il Portogallo fu coinvolto in una “sporca guerra” che si trascinò per oltre tredici anni. Gli anni che seguirono furono anni di contraddizioni e tensioni. Si susseguirono diversi governi provvisori, ma di fatto il potere restò nelle mani dell’esercito, dell’MFA, nonostante le tensioni con il nord del Paese, più conservatore.
Nel 1967 vinse le elezioni il Partito Socialista di Mário Soares, che tenne il controllo del Peese fino agli anni Ottanta, dando vita a combinazioni di governo ibride, con alleanze di volta in volta con la destra o i socialdemocratici. Nell’86 Soares divenne presidente della Repubblica e il Portogallo entrò a far parte della CEE. Nel 1998 il Paese ha compiuto un immenso impegno economico per fare di Lisbona la sede dell’Expo.