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Mongolia


Spazi infiniti, natura incontaminata e storia millenaria: la Mongolia, ancora poco turistica, si schiude al visitatore con autentiche suggestioni che incantano il cuore. Al primo posto nel mondo per minore densità di popolazione e al secondo per vastità del territorio, questo immenso Paese vanta scenari diversi e ricchi di contrasti, in un’aura di leggenda e mistero. Un ambiente naturale selvaggio tra montagne e sconfinati altopiani stepposi, una grande varietà di fauna selvatica (con importanti allevamenti yak, cammelli e cavalli), antiche tradizioni popolari, una forte componente religiosa testimoniata da importanti monasteri e le storie affascinanti del leggendario condottiero Gengis Khan (che ha trasformato questa terra, seppure per un breve periodo, nell’impero più vasto della storia)… a ogni passo, a ogni sguardo e sotto ogni punto di vista la Mongolia suscita emozioni ataviche e profonde!

 

5 cose da non perdere in Mongolia

 

#1 Ulaanbaatar

In costante equilibrio tra Oriente e Occidente, questa città stordisce piacevolmente per i suoi affascinanti contrasti. È facile, qui, incontrare persone, perlopiù anziane, vestite con i tradizionali e colorati deel che camminano accanto ad altre in jeans e t-shirt, ascoltare musica tradizionale e dopo pochi passi sentir provenire da qualche parte sonorità pop americane - o, perché no locali! -, vedere affollati ristoranti di cucina tipica accanto ad altrettanto frequentati locali in stile occidentale. Perdersi per le strade della città alla scoperta di queste molteplici suggestioni è quindi, senza dubbio, una delle esperienze più coinvolgenti offerte da Ulaanbaatar. Altrettanto importante da vedere è il monastero buddhista di Gandan, cuore pulsante del buddhismo tibetano in Mongolia. Da non perdere anche piazza Sukhbaatar, il palazzo di inverno di Bogd Khan e una visita al Museo Nazionale.

#2 Deserto dei Gobi

L’UNESCO ha dichiarato questa zona “Riserva della Biosfera”: qui infatti vivono specie endemiche  molto rare. Per la grande presenza di giacimenti fossili, il Gobi è conosciuto anche come “deserto dei dinosauri”. Il suo nome, però, deriva dalla parola mongola gobi, che significa “luogo senza acqua”. Qui la natura dà il meglio di sé con le incredibili rocce granitiche di Adatsaag, le aspre e incantevoli Flaming Cliffs e le Khongoryn Els, dune di sabbia che si susseguono a perdita d’occhio per oltre dieci chilometri.

#3 Baga Gazriin chuluu

Venerate dagli abitanti locali per il suo potere spirituale, le sorprendenti formazioni granitiche di Baga Gazariin Chuluu (pietra del piccolo posto), si stagliano a un’altezza di 1751 metri nel cuore della steppa, nel nord-ovest della provincia di Dundgovi. La maggior parte di queste rocce è accessibile: entrare in questo labirinto roccioso è un’esperienza che toglie il fiato! Nel sito, inoltre sorgono le rovine di un antico tempio risalente del XVII secolo. Lì, si trova un pozzo di acqua piovana che secondo la tradizione potrebbe curare malattie oculari: sulla roccia è posato un mestolo che permettere alle persone di lavarsi gli occhi con l'acqua sacra.

#4 Erdene Zuu 

Situato nella provincia del Ôvôrhangaj e immerso nella  Valle dell'Orhon, paesaggio culturale della, protetto dall'UNESCO, sorge questo antico monastero buddista costruito per volontà di Abtai Sain Khan nel 1585 a seguito dopo l'introduzione del buddismo tibetano nel Paese. Sulle mura che lo circondano sono presenti 108 supa, numero sacro per il buddhismo (108 sono infatti i grani che compongono il mala, il rosario buddhista). Il monastero venne danneggiato durante operazioni militari del 1680 e poi ricostruito nel XVIII secolo. Nuovamente devastato nel 1939 durante un'operazione di epurazione sovietica in cui persero la vita migliaia di monaci in centinaia di monasteri mongoli. Nel 1947, il monastero fu trasformato in museo per essere poi restituito ai monaci nel 1990 a seguito della caduta del comunismo nel Paese. 

#5 Hôvsgôl Nuur

Il lago Hôvsgôl è situato nell’estrema parte settentrionale del Paese, ai piedi della catena montuosa del Sayan orientale: si trova vicino al confine russo, a un'altitudine di 1645 metri. Con una superficie di 2620 chilometri quadrati, è il più grande lago d'acqua dolce della Mongolia (con profondità che superano i 244 metri).  È caratterizzato da acque pure e limpidissime e circondato da un paesaggio naturale rigoglioso e verdeggiante, tra folte pinete e vaste vallate in cui pascolano indisturbati yak e cavalli. L’area è abitata da tre diverse comunità: i darkhad, i burysats e i tsaatan (un’antica popolazione turca in via di estinzione conosciuta anche come il “popolo delle renne”).