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Messico


Storia

La storia del Messico è una storia antica, caratterizzata da una grande varietà di civiltà, a cominciare dai primi abitanti del paese, popolazioni asiatiche che attraversarono lo stretto di Bering al momento delle grandi glaciazioni. Il Messico fu la patria di civiltà avanzate, in primis gli Olmechi, dal 1200 ac al 500 d.C, le cui tracce andarono quasi perse, ma che furono decisivi per l’influenza culturale (a loro va il merito per l’invenzione della scrittura e del calendario). Seguirono le civiltà di Teotihuacan (100 ac 650 d.C), la città–stato più grande dell’età pre colombiana, la cui decadenza fu causata dai popoli del deserto del nord, i chichimeche.  Dal 200 dc al 700 d.C. si stanziarono gli Zapotechi, i quali istituirono città-stato teocratiche, cui seguì lo sviluppo del dominio  Maya (fino al 900 d.C), una delle civiltà più avanzate, nota per la creazione di importanti centri cerimoniali (il cui simbolo è il tempio a forma di piramide a gradoni), fondarono la città di Chichèn Itza e Palenque (tuttora presenti nel territorio messicano).  L’inizio del periodo dei sacrifici umani cominciò con i Toltechi, dal 1000 al 1200; seguirono gli  Aztechi (1200 al 1500 d.C), che nel giro di duecento anni trasformarono il loro status da tribù nomade a impero - con capitale Tenochtitlán - sui cui resti fu fondata l’odierna città del Messico.

Gli spagnoli sottomisero l’impero azteco nel 1517 grazie a tre spedizioni, delle quali l’ultima - condotta da Hernán Cortés,  nominato governatore della Nuova Spagna - si rivelò decisiva. La città venne assoggettata e la Spagna prese il controllo dell’intero paese conquistando i regni indipendenti; in seguito   estese i suoi domini fino all’Arizona, Kansas, Oklahoma, New Mexico. L’amministrazione di questo nuovo stato fu affidato al vicerè Antonio de Mendoza, nominato da Carlo V. Durante i tre secoli di dominazione spagnola, la madrepatria si arricchì grazie allo sfruttamento delle popolazioni indigene nei ricchi giacimenti d’oro e argento, nei terreni agricoli, utilizzando la manodopera per la  costruzione di porti navali a Veracruz (Oceano Pacifico) e Acapulco (Oceano Indiano); a seguito di ciò la popolazione autoctona si ridusse drasticamente circa dell’ottanta per cento a causa di diversi fattori, come le malattie importate dall’Europa e le condizioni di vita sotto sfruttamento. Gli anni successivi segnano la sconfitta (1848) messicana contro i vicini americani (con la conseguente rinuncia a molti territori del nord, tra cui il Texas) e l’intervento francese, con la conquista del potere e la nomina a imperatore Massimiliano d’Austria (1863), giustiziato pochi anni dopo. La figura politica più rappresentativa del successivo periodo fu Porfirio Diaz che detenne il potere dal 1876 al 1911, mentre l’avvenimento più importante fu la rivoluzione del 1910, guidata da Emiliano Zapata, che mirava ad una più equa redistribuzione delle ricchezze e che portò alla redazione della costituzione socialista del 1917.