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Indonesia


17mila isole, 110 gruppi etnici e quasi 700 tra lingue e dialetti… l’Indonesia si presenta agli occhi del visitatore come un variopinto mosaico di paesaggi, culture, stimoli e suggestioni. Profondamente intrisa di spiritualità e ricca di templi, accoglie e conquista con un’atmosfera di profonda pace e serenità. E dopo averci ammaliato con la quiete dello spirito, questa terra ci sorprende con una profonda energia vitale che sgorga dalle sue viscere: con 150 vulcani, è infatti il Paese al mondo con il maggior numero di vulcani attivi, molti dei quali possono essere esplorati attraverso emozionanti percorsi di trekking, mentre si scorge il fumo uscire dai loro crateri. Questa apoteosi di emozioni e intense sfumature che caratterizzano le atmosfere indonesiane continua anche a tavola, con una cucina tra le più speziate di tutta l’Asia: un’esperienza di sapori, colori  e profumi che vi inebrierà i sensi.

 

Le 5 cose da non perdere in Indonesia

 

#1 Il cratere di Ijen

Dopo una salita di tre chilometri con un dislivello di circa 500 metri, l’enorme caldera (larga circa 20 chilometri) ripaga della fatica mostrandosi agli occhi dei visitatori in tutta la sua magnificenza: un incantevole lago sulfureo dalle acque incredibilmente verdi - il più grande lago acido nel mondo - e i vapori provenienti dalle cave di zolfo dipingono un paesaggio onirico dall’impagabile bellezza. Ancora più mozzafiato è lo spettacolo che accoglie chi riesce a giungere sulla riva del cratere: qui, per effetto del gas solforico, emerge dalle fessure un fuoco blu con fiamme che possono raggiungere i 5 metri di altezza, con temperature fino a 600°C!

#2 Il tempio di Borobudur

Situato nella parte centrale dell’isola di Giava, questo tempio buddista risale all’800 d.C.: la sua costruzione venne commissionata dalla dinastia Sailendra all’apice del proprio splendore. È stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO ed è il monumento più visitato di tutta l’Indonesia. L’imponente struttura poggia su ben 1.600.000 colossali blocchi di pietra, presenta una base quadrata (123x123 metri), un’altezza di 35 metri ed è composta da dieci terrazze che corrispondono alle altrettanti fasi del cammino spirituale che conduce al nirvana, rappresentato dalla sommità del monumento. Le pareti sono adornate con 2.672 bassorilievi, 1.400 dei quali narrano le storie di Buddha. A quest’ultimo sono inoltre dedicate oltre 500 statue.

#3  Il tempio di Goa Gajah

Noto anche come Caverna dell'Elefante, questo importante sito archeologico indù, risalente all’XI secolo, sorge sull'isola di Bali. A simboleggiare il passaggio verso un buio mondo sotterraneo, l’ingresso della grotta appare come una bocca dalle fattezze demoniache che raffigura il dio indù Bhoma. Dall’entrata si giunge poi a un ambiente che si biforca verso le guance del volto demoniaco entro le quali sono racchiuse due nicchie: una accoglie i simboli maschili e femminili di Shiva (ovvero le effigi di lingam e yoni), mentre l’altra racchiude la statua del dio elefante Ganesh. Proseguendo lungo il corridoio, tra rilievi rappresentanti demoni di tradizione induista, si giunge ai bagni rituali, ornati da fontane che riproducono l’aspetto degli spiriti femminili dell’acqua e delle nuvole. È stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

#4 Le misteriose tribù dei Toraja

I Toraja sono uno dei gruppi etnici indonesiani più antichi e mantengono in uso ancora oggi la loro affascinante tradizione rituale. Vissuta per lungo tempo in isolamento totale, questa popolazione è riuscita a preservare intatta la pratica del culto animista: per mezzo di un elaborato rito funebre, i Toraja si assicurano che l'anima del defunto raggiunga la terra di Puya (l’aldilà) che si trova nascosta da qualche parte negli altipiani. Tutti gli anni, nel mese di agosto, presso questa comunità ha luogo la cerimonia di Ma'Nene: le salme sono riesumate, lavate, pettinate e vestite con abiti nuovi per poi essere accompagnati in giro per il villaggio in posizione eretta. Al termine del rito, i corpi vengono nuovamente seppelliti e le loro anime lasciate libere di proseguire il proprio viaggio verso Puya.

#5 Il monte Bromo

Il monte Bromo, un vulcano attivo compreso nel territorio del Parco nazionale di Bromo Tengger Semeru, può essere considerato senza dubbio uno dei siti più affascinanti di tutta l’Indonesia. Il suo nome deriva dalla pronuncia giavanese di Brahma, il dio creatore indù. Il vulcano si erge nel mezzo di una pianura chiamata "Mare di Sabbia", riserva naturale protetta dal 1919. Vedere sorgere l’alba nello scenario dipinto dallo spettacolare cratere fumante è un’esperienza impossibile da dimenticare! Suggestivo anche il rito che il popolo tenggerese di Probolinggo compie nel quattordicesimo giorno della festa indù di Yadnya Kasada: si sale su per la montagna per fare offerte di frutta, riso, verdure, fiori e bestiame agli dei, gettando i doni dentro la caldera del vulcano.