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Panorama Namibiano Glamping & Okavango Delta

Durata 17 giorni, 14 notti
Nozze
Natura
QUOTE A PARTIRE DA: Su richiesta
  • Il Diamante
  • Viaggio di nozze
  • QSelect

Esclusiva il Diamante

Descrizione del tour

Da 20 anni il tour “Panorama Namibiano” rappresenta la punta di diamante della nostra ampia e variegata offerta per la Namibia. L'itinerario, unico ed esclusivo, si avvale non solo dei nostri glamping camp nel Damaraland e nel Deserto del Namib ma anche di tanti altri “plus” a partire dal veicolo 4x4 appositamente modificato per raggiungere gli angoli più belli del paese. Non ci affidiamo a guide stagionali ma solo a guide italiane di altissimo livello da noi selezionate e in esclusiva per il Diamante. Nell'area dell'Etosha ci avvaliamo di un'esclusiva Riserva Privata direttamente confinante con il Parco, senza alcuna barriera, dove la presenza di animali talvolta è addirittura superiore rispetto al parco stesso. Nel Damaraland siamo lontani da qualsiasi altro insediamento e vicinissimi ai fiumi dove poter ammirare i rari elefanti del deserto. Panorama Namibiano Glamping è un viaggio intenso per scoprire con noi la Namibia più bella. Il tour prosegue poi in Botswana per ammirare uno degli ecosistemi più incredibili al mondo dove ammirare la ricca fauna africana.

Luoghi visitati

Windhoek, Spitzkoppe, Central Namibia, Parco Nazionale Etosha, Etosha Heights - Safari, Twyfelfontein, Swakopmund, Namib Desert, Deserto del Kalahari, Hosea Kutako, O.R. Tambo International Airport (JNB), Maun, Delta dell'Okavango

Paesi visitati



Itinerario Giornaliero

1

Italia / Windhoek

Partenza dalla città prescelta per Windhoek. Pasti e pernottamento a bordo

MAPPA PUNTI DI INTERESSE


2

Windhoek: arrivo in Namibia (50 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Windhoek Country Hotel o similare cena

All'arrivo disbrigo delle formalità d'ingresso ed incontro con la guida locale di lingua italiana. Trasferimento in centro città. Tempo permettendo il pomeriggio si effettua un giro orientativo di Windhoek, una delle più piccole capitali del continente africano, nei suoi punti più salienti. Cena e pernottamento.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Windhoek è la capitale della Namibia e oggi conta con circa 400.000 abitanti. Windhoek è il centro politico, culturale, industriale ed economico della Namibia.

Quando la Namibia divenne indipendente dal Sud Africa nel 1990, la città conobbe una forte rinascita per quanto riguarda gli aspetti politici, culturali e turistici e il numero degli abitanti aumentò rapidamente.

Dal suo passato coloniale, oggi a Windhoek si possono trovare numerosi edifici di quell’epoca, e l'influenza dei tempi coloniali tedeschi può ancora essere vista oggi: ristoranti tedeschi, diversi nomi di strade tedesche, birra tedesca, pane e salsicce e anche il carnevale tedesco viene celebrato in grande misura! In alcuni negozi si può comunicare in tedesco anche se la lingua ufficiale in Namibia è l'inglese.

La città offre parecchi luoghi di interesse, come sono la Christchurch, il Tintenpalast (sede del governo), il vecchio forte "Alte Feste", il monumento del cavaliere tedesco, nonché diversi musei e gallerie.

 


3

Windhoek / Spitzkoppe / Erongo Mountain / Namibia Centrale (635 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Otjiwa Eagle's Lodge o similare Pensione completa

Dopo la prima colazione inizia il nostro meraviglioso viaggio con la scoperta di una delle zone più iconiche ed incredibili della regione centrale namibiana: l'area di Spitzkoppe. Diversi picchi granitici costituiscono la formazione montuosa principale che svetta quasi a picco dall'altopiano circostante per oltre 700 metri. Non a caso lo Spitzkoppe è anche chiamato il "Cervino della Namibia" con la sua vetta più alta che lambisce i 1.785 mt. La roccia, modellata dagli agenti atmosferici che si sono succeduti nei milioni di anni (si stima più di 700), è unica nel suo genere creando scenari da cartolina. Inoltre, geologicamente parlando, questa regione ha tanto da raccontare sulla storia del nostro Pianeta. Il percorso odierno prevede poi l'attraversamento della spettacolare regione dei monti Erongo in un susseguirsi di panorami mozzafiato. Pranzo in un lodge lungo il tragitto. Proseguimento verso nord attraversando parte dell'altopiano centrale. Cena e pernottamento. Per saperne di più: SPITZKOPPE Una delle meraviglie paesaggistiche e geologiche più rinomate della Namibia. Dominando le pianure del Namib, le montagne del grande e piccolo Spitzkoppe ed movimentati Monti Pontok rappresentano un vero must di questa meravigliosa terra. Facilmente raggiungibili sia da Windhoek sia dal Damaraland, rappresentano la storia geologica della Namibia datata oltre 130 milioni di anni. Sono infatti il risultato della rottura del supercontinente di Gondwana quando l’oceano Atlantico venne a formarsi dalla separazione fra Africa e Sud America. Il piccolo Spitzkoppe è ben noto tra i collezionisti di minerali per la presenza di topazi, acquamarina e altre pietre semipreziose, mentre il fratello maggiore, caratterizzato da pareti granitiche a strapiombo, attira molti appassionati di arrampicata su roccia, questo ne ha dato il soprannome di “Cervino d’Africa”. Se a livello geologico siamo difronte ad un meraviglioso monolite granitico risalente al Cretaceo, in questi luoghi moltissime popolazioni, attirate ed ammaliate dalle pareti rocciose a picco sulla piana antistante, hanno realizzato un numero impressionante di incisioni e pitture. Non a casa il sito "Paradiso dei Boscimani" si trova all'estremità orientale dei vicini Monti Pontok, uno dei numerosi siti di arte rupestre della Namibia che godono dello status di Monumento Nazionale. I graniti dello Spitzkoppe presentano interessanti forme dovute all’erosione, un esempio è proprio “l’arco”, ovvero il risultato dell’azione del vento con la sabbia e dell’escursione termica (degradazione meteorica a buccia di cipolla), stessa azione che ha creato le forme arrotondate delle cime dei monti Pontok, simili alle capanne indigene, da qui il loro nome. MONTAGNE DI ERONGO Un luogo di grande fascino che permetterà ai fortunati viaggiatori di effettuare un tuffo nel passato fino al Cretaceo. Questo è il risultato di un vulcanismo regionale molto esteso derivante dalla separazione di Gondwana, che ha portato un vulcano a collassare diventando una caldera con un diametro di 40 km2 e un’altezza superiore ai 1000 al di sopra della pianura circostante. A differenza degli altri Inselberg granitici della regione, che sono fatti di granito, queste montagne sono il risultato di miglia di anni di attività vulcaniche; pertanto, si presentano più variegate delle montagne della regione. Sede di endemismi particolari sia fra le specie ornitiche sia florali, il territorio dei monti Erongo è meraviglioso per i paesaggi in esso nascosti. La catena montuosa granitica è luogo dove poter ammirare bellissime varietà di acquamarina, topazio e fluorite oltre a spettacolari albe e tramonti che accendono le rocce vulcaniche delle vallate e delle cime. La creazione dell’Erongo Mountain Nature Sanctuary ha dato vita a interessanti progetti di conservazione di diverse specie come la zebra di Hartmann ed il rinoceronte nero, inoltre nella zona sono presenti diverse grotte e siti di pitture rupestri, che si ritiene risalgano ad almeno 2.700 anni fa.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Lo Spitzkoppe si trova a circa 120 km a nord-est di Swakopmund ed è costituito da due montagne separate: il grande Spitzkoppe, che è alto 1728 m e il piccolo Spitzkoppe, che ha un'altezza di 1584 metri. Più a ovest troviamo anche le cosiddette montagne di Pontok.

Per gli escursionisti e gli alpinisti lo Spitzkoppe è un paradiso. I principianti possono esercitarsi bene qui e per i professionisti l'ascesa della vetta è una vera sfida in quanto è difficile. Uno dei motivi è anche che durante i mesi estivi non è possibile scalare lo Spitzkoppe a causa del caldo estremo.

Intorno allo Spitzkoppe si possono trovare centinaia di pitture rupestri, lo stesso vale per le montagne di Pontok.

Anche il Rock Arch è una formazione ben nota e ha già fatto da sfondo a numerosi film e che è stato raffigurato in calendari, concorsi fotografici e guide di viaggio.

 


4

Central Namibia / Parco Etosha / Riserva Privata di Etosha Heights (480 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Safarihoek Lodge o similare Pensione completa

Prima colazione. Dopo Outjo imbocchiamo la strada C38 che conduce verso il più importante Parco Nazionale della Namibia e uno dei più rappresentativi del continente africano: il Parco Etosha. Trascorreremo buona parte della giornata nel parco alla ricerca della grande fauna africana ma anche per poter ammirare ed esplorare questo immenso territorio che offre scenari davvero unici. Il pranzo è previsto in corso di escursione. Al pomeriggio inoltrato proseguiamo verso la Riserva Privata di Etosha Heights. Sistemazione al lodge, cena e pernottamento. La distanza chilometrica odierna è variabile e dipendente dagli avvistamenti all'interno del Parco. Per saperne di più: Etosha National Park L’Etosha National Park è il primo parco fondato in Namibia nel 1907 e sicuramente uno dei migliori luoghi al mondo per osservare gli animali. Il suo nome significa “grande luogo bianco asciutto”, anche conosciuto come “la terra delle acque asciutte” e deriva dalla vasta depressione salina dalle sfumature bianche e verdastre chiamata Etosha Pan. Ma sono le foreste e le praterie circostanti a costituire un habitat tanto favorevole alla fauna del parco. L’Etosha National Park occupa una superficie di oltre 20 000 kmq, dove vivono 114 specie di mammiferi, 340 di uccelli, sedici di rettili e anfibi e un’innumerevole varietà d’insetti. Geologia L’Etosha Pan è un vastissimo deserto salino pianeggiante che per pochi giorni l’anno, per via delle piogge, si trasforma in una laguna poco profonda popolata da fenicotteri e pellicani bianchi. Quando si formò, dodici milioni di anni fa, era una depressione poco profonda alimentata dalle acque del fiume Kunene, ma i mutamenti climatici e tettonici verificatisi nel corso dei secoli hanno fatto abbassare il livello dell’acqua e creato questa depressione salina che ora si riempie d’acqua solo sporadicamente. Quando le precipitazioni sono abbondanti, essa è alimentata da fiumi effimeri detti oshanas e omiramba che sono valli fluviali fossili i cui corsi d’acqua scorrono talvolta sotto terra. Flora e Fauna La pianta più diffusa a Etosha è il Mopane, che circonda la depressione salina e costituisce circa 80% dell’intera vegetazione. Secondo la stagione si possono vedere nel parco elefanti, giraffe, zebre, antilopi saltanti (springbok), alcelafi rossi, gnu, orici (gemsbok), antilopi alcine, kudu maggiori, antilopi roane, struzzi, sciacalli, iene, leoni, ghepardi e leopardi. Tra le specie in pericolo di estinzione vi sono l’impala dal muso nero e il rinoceronte nero. La densità degli animali è in relazione alla vegetazione. Nella stagione secca invernale gli animali si raggruppano intorno alle pozze d’acqua, mentre durante i caldi e piovosi mesi estivi si disperdono e trascorrono le giornate riparandosi nella boscaglia. Di pomeriggio si possono vedere gli animali che riposano sotto gli alberi. Le temperature estive possono raggiungere i 44ºC. Anche gli uccelli abbondano, i buceri dal becco giallo sono molto diffusi e a terra si possono vedere le enormi otarde di Kori.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

L’Etosha National Park è la porta di accesso al nord della Namibia e all'Ovamboland.

Il Parco copre più di 20.000 kmq, è uno dei più grandi luoghi di osservazione della fauna selvatica del mondo.

Il paesaggio è unico e vario e ospita una grande varietà di animali. Ad esempio leone, elefante, leopardo, giraffa, ghepardo, iena, springbok, due tipi di zebre, e molte altre specie di animali selvatici si trovano qui.

Il Parco Nazionale Etosha è unico in Africa. La caratteristica principale del parco è una salina così grande da poter essere vista dallo spazio. Eppure c'è un'abbondante fauna selvatica che si riunisce intorno alle pozze d'acqua, offrendo avvistamenti di selvaggina quasi garantiti. Allo stesso tempo, l'Etosha National Park è una delle riserve di caccia più accessibili della Namibia e dell'Africa meridionale.

 


5

Riserva Privata di Etosha Heights

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Safarihoek Lodge Pensione completa

Bellissima giornata quella che ci attende oggi. Viviamo infatti una tipica esperienza da Riserva Privata con 2 emozionanti safari in veicoli 4x4 aperti al mattino e al pomeriggio. I safari si svolgono all'interno di questo vasto territorio rinomato per i suoi rinoceronti bianchi e neri. Ma è raro scorgere tanti altri animali soprattutto in prossimità delle pozze d'acqua che sono, in un ambiente così desertico, delle vere e proprie calamite. Cena e pernottamento.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Fondata nel 1999, Etosha Heights è una delle più grandi riserve private della Namibia, che condivide un confine di 65 chilometri con il famoso Parco Nazionale Etosha.

La riserva offre 60.000 ettari di fauna selvatica, paesaggi e tranquillità incontaminati; luogo ideale per riconnettersi con la natura e sfuggire allo stress moderno della vita.

Dal punto di vista della fauna selvatica, si possono trovare leoni, ghepardi e molte delle affascinanti specie del deserto della Namibia, ma la riserva è probabilmente più famosa per la sua forte popolazione di rinoceronti bianchi e neri.


6

Etosha / Villaggio Himba / Foresta Pietrificata / Damaraland (300 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Malansrus Damaraland Glamping Camp Pensione completa (con bevande locali incluse solo a cena)

Il tour si arricchisce oggi di un’altra giornata di incredibile valore. Ci si dirige verso una delle regioni più sorprendenti da un punto di vista paesaggistico, il Damaraland. In un susseguirsi di bellissimi paesaggi si arriva ad incontrare e conoscere gli Himba, popolo bello e fiero ancor oggi semi-nomade. Senza dubbio una delle etnie più intriganti del continente africano che ha saputo mantenere antiche tradizioni, costumi ed usanze anche a dispetto delle continue interazioni con le popolazioni più civilizzate. Pranzo lungo il percorso. Prima di giungere presso il nostro esclusivo Glamping Camp effettuiamo la visita della Foresta Pietrificata per apprendere tante interessanti informazioni sulle fase geologiche del nostro Pianeta. Arrivo al campo nel pomeriggio inoltrato. Cena e pernottamento in tenda. Per saperne di più: Himba Tra il XVI e il XVII secolo gli Herero, un popolo bantu dedito alla pastorizia, entrarono in Namibia provenienti dall’Angola e si stabilirono con le loro mandrie in quest’area rimanendovi per circa 200 anni. Dopo questo periodo, probabilmente a causa del sovrappopolamento dovuto alle varie ondate di immigrazione, la maggior parte di loro si mosse verso sud alla ricerca di pascoli più idonei e si disperse in tutta la parte centro settentrionale del paese dando vita a innumerevoli scontri con il popolo dei Nama, anch’essi allevatori e alla ricerca di pascoli. Nel XIX secolo a seguito di un’epidemia di peste bovina e delle vessazioni subite dai Nama Swartbooi, gli Herero rimasti in Kaokoland si trovarono costretti, per non morire di fame, a ripassare il confine con l’Angola e chiedere aiuto alla tribù locale degli Ngwambwe. Questi li ribattezzarono Himba, che nella loro lingua significa “coloro che chiedono l’elemosina”. Gli Himba rimasero in Angola per oltre un lustro, fino a quando un Herero di nome Vita, che accompagnava una spedizione scientifica, li trovò e decise di aiutarli. Dopo averli organizzati militarmente si mise a servizio del governo portoghese in Angola per combattere i ribelli, in cambio di armi e bestiame. Finalmente nel 1916, Vita e gli Himba furono in grado di attraversare il fiume Kunene, sconfissero i Nama e poterono ritornare a vivere nelle loro terre. Nel frattempo l’opera missionaria compiva quasi un secolo e il popolo Herero era stato convertito al Cristianesimo e aveva cambiato molte delle sue tradizioni; le differenze fra coloro che fino a cent’anni prima erano stati un solo popolo, erano ora insormontabili e i due popoli pur parlando la stessa lingua non si riunirono più, gli Herero continuarono nel loro percorso di modernizzazione, mentre gli Himba mantennero il nome adottivo e rifiutarono ogni tipo di influenza esterna per vivere secondo la loro cultura e tradizione. La società Himba si può definire un sistema teocratico dove il capo villaggio è anche il capo spirituale e l’amministrazione del villaggio (kraal) segue le regole religiose-tradizionali. La base della società Himba è la famiglia, spesso allargata agli zii e ai cugini, il termine villaggio è in realtà improprio, in quanto gli abitanti del kraal sono tutti parenti. Per questa ragione i rapporti fra i vari villaggi sono sempre numerosi e amichevoli per ragioni di matrimonio e d’affari. La loro religione si basa sul culto degli antenati: gli Himba ritengono che le anime dei morti abbiano poteri soprannaturali e siano il tramite tra i viventi e Dio, che chiamano Mukuru. Da qui deriva la necessità di mantenere buoni rapporti con le anime dei defunti seguendo e rispettando le tradizioni e chiedendo la loro benedizione attraverso il fuoco sacro detto Okuruwo. Questo è generalmente un unico ceppo ardente il cui mantenimento continuo è a cura del capo tribù e della sua prima moglie; durante le cerimonie sarà al fuoco sacro che il capo villaggio chiederà la benedizione degli antenati. L’economia degli Himba si basa quasi esclusivamente sull’allevamento del bestiame, essi sono pastori semi-nomadi e allevano principalmente mucche e capre. La loro dieta consiste quasi esclusivamente di latte cagliato (Omahere) e carne, principalmente di capra, le mucche infatti sono il loro patrimonio e vengono macellate solo per eventi importanti. Sono anche soliti barattare capre e manufatti per avere in cambio mais, zucchero ed oggetti d’ornamento personale. Le donne himba sono famose per il colore rosso della loro pelle che ungono con una crema ottenuta da burro e polvere d’ocra. Questo trattamento viene utilizzato per proteggere la pelle dal sole, dagli insetti e per assorbire il sudore e la polvere, (tutte le mattine l’ocra viene tolta e rimessa), e naturalmente come trattamento di bellezza. Gli Himba sono famosi anche per le loro acconciature chiamate erembe: i capelli delle donne vengono intrecciati con dell’extension di fibra di palma o crine di cavallo e le treccine così ottenute vengono avvolte da un tubicino di sottile pelle di capra che viene poi unta con l’ocra. Per saperne di più: Petrified Forest La Foresta Pietrificata, a 40 km a ovest di Khorixas, è una zona di veld aperto e cosparso di tronchi pietrificati che arrivano a misurare 31 m di lunghezza e sei di circonferenza. Si calcola che abbiano all’incirca 260 milioni di anni. Gli alberi appartengono al gruppo delle Gimnosperme, lo stesso delle conifere, cicadacee e welwitschie. Poiché non vi sono resti di radici né di rami, si ritiene che i tronchi siano stai trasportati da un’alluvione. Vi sono una cinquantina di alberi, alcuni ancora parzialmente sepolti, perfettamente pietrificati dalla silice con tanto di corteccia e anelli. Nel 1950 il luogo fu dichiarato monumento nazionale.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Il popolo Himba, chiamato anche OvaHimba, vive nella regione di Kunene, nel nord della Namibia, precedentemente nota come Kaokoland.

Le visite ai villaggi Himba possono essere effettuate tutto l'anno, ma dipendono dalla loro posizione, poiché sono nomadi, quindi potrebbero non essere sempre nelle immediate vicinanze.

Una visita al villaggio Himba è un must per chiunque sia interessato alla cultura. Queste persone vivono ancora come hanno fatto i loro antenati, forgiando un'esistenza nel duro ambiente di Kunene.

Uomini, donne e bambini strofinano una pasta rossa scuro chiamata otjize, una miscela di grasso di bovino, cenere e ocra, sulla loro pelle per proteggerli dal sole. Questo dà loro il loro caratteristico colore rosso, che è considerato altamente desiderabile all'interno della comunità Himba.


7

Damaraland - Twyfelfontein & Elefanti (150 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Malansrus Damaraland Glamping Camp Pensione completa (bevande locali incluse solo a cena)

Bella giornata tra natura e cultura alla scoperta di questa regione rinomata non solo per il suo straordinario sito Patrimonio dell’Unesco di Twyfelfontein ove antiche incisioni rupestri, risalenti al Paleolitico, hanno dato vita ad uno dei Musei all’aperto di maggior interesse al mondo ma anche per i rari elefanti e rinoceronti del deserto. Il fotosafari è davvero piacevole ed emozionante e si svolge prettamente lungo i letti secchi dei fiumi effimeri della regione. Oltre alla bellezza dei pachidermi, che si sono adattati a condizioni veramente estreme, si potrà godere dei panorami unici di una delle zone più belle ed affascinanti della Namibia. Pranzo in corso di escursione. Cena e pernottamento in tenda. Per saperne di più: Damaraland Nel Namib settentrionale, le sporadiche sorgenti e i fiumi effimeri creano strisce verdi e umide in cui vivono animali selvatici, uomini e bestiame. Procedendo verso l’interno dalle dune e dalle pianure della spoglia Skeleton Coast, il terreno s’innalza gradualmente generando prima alcune selvagge montagne desertiche, poi gli altopiani dalla vegetazione a macchia della Namibia Centrale. Questa è la zona denominata Damaraland il cui nome deriva dell’etnia dei Damara. I suoi grandi spazi sono una delle ultime aree faunistiche non ufficiali dell’Africa, dove si possono ancora vedere gli animali vagare liberamente al di fuori dei parchi e delle riserve protette. Il Damaraland offre anche molte bellezze naturali tra cui il massiccio del Brandberg che culmina con la vetta più alta della Namibia – il Konigstein, alto 2573 m. Insieme a Twyfelfontein e allo Spitzkoppe, il Brandberg custodisce siti preistorici con alcune delle pitture e incisioni rupestri più belle del continente. Per saperne di più: Twyfelfontein la zona più conosciuta del Damaraland è la zona di Twyfelfontein. I Damara, che un tempo vivevano in questa zona, la denominarono Uri-Ais o “fontana saltante” dalla sua sorgente di acqua fresca. Nel 1947 il nome è stato cambiato in Twyfelfontein – che significa “fontana dubbiosa”, dal primo colono bianco, che riteneva che la sorgente fosse troppo debole per essere un valido supporto per l’allevamento del bestiame. Nel 1952 la zona è stata dichiarata monumento nazionale per i suoi tesori artistici. Twyfelfontein è conosciuta per l’abbondanza di graffiti e pitture rupestri situate in una valle di arenaria rossa. Si crede che i graffiti risalgano a circa 6000 anni fa. In totale vi sono oltre 2500 graffiti divisi in sei categorie o fasi, fino al XIX secolo. La maggior parte dei graffiti rappresenta animali e le loro orme, con rare rappresentazioni di uomini rispetto alle migliaia d’immagini presenti. Le pitture e le incisioni rupestri hanno un’origine incerta e le ipotesi sulle loro origini abbondano. Purtroppo non esiste un modo affidabile di datarle senza distruggerle. Si può dedurre che gli artisti fossero nomadi che vivevano di caccia e di raccolta e che non conoscessero l’agricoltura né la ceramica. La maggior parte delle pitture rupestri riflette il rapporto tra gli esseri umani e la natura. Alcune sono rappresentazioni stilizzate, ma nella maggior parte dei casi riproducono fedelmente e con grande abilità le persone e gli animali della regione. I temi ricorrenti comprendono il ruolo delle donne e degli uomini, battute di caccia e pratiche di medicina naturale. Le pitture si possono raggruppare in tre periodi distinti: le più antiche sembrano riflettere un periodo di nomadismo durante il quale le popolazioni si dedicavano prevalentemente alla caccia. Le opere successive, che rivelano un netto miglioramento artistico, suggeriscono pacifiche incursioni di gruppi provenienti da altre zone, forse San o Khoi-Khoi. L’ultimo stadio indica un impoverimento dell’espressione artistica dovuto forse a una perdita d’interesse verso il genere. Le tonalità del rosso si ottenevano principalmente macinando ossidi di ferro e aggiungendo a questa polvere un po’ di grasso animale per formare una pasta adesiva. I pigmenti bianchi erano ricavati dalla silice, dal quarzo in polvere e dalle argille bianche ed erano per natura meno adesivi di quelli rossi. Gli artisti applicavano i colori alla roccia usando le dita, bastoncini e pennelli ricavati con peli d’animali. L’arte rupestre ha la particolarità di essere ammirata nel luogo della sua creazione. L’osservatore attento potrà dunque farsi un’idea dell’ambiente che ha ispirato i dipinti.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Twyfelfontein è un Sito Archeologico, Patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Twyfelfontein, che significa "Fontana del dubbio", è il nome di una valle sull'altopiano di Damara a circa 70 km a ovest di Khorixas. La valle era abitata dai Damara.

Twyfelfontein è famosa per le sue numerose pitture rupestri e incisioni rupestri (petroglifi) dei San (Boscimani) di cui si contano 2500. Le specifiche sull'età delle incisioni variano e viene indicato un periodo di 1000 - 10000 anni.

Notevole è che le incisioni sono state realizzate senza l'uso di strumenti metallici. Si presume che siano stati utilizzati strumenti al quarzo, poiché qui sono stati trovati molti frammenti di quarzo.

I motivi delle incisioni rupestri sono scene di caccia e animali (antilopi, zebre, giraffe, leoni, ecc.).

La valle è stata dichiarata monumento nazionale nel 1952, e L'UNESCO ha dichiarato Twyfelfontein patrimonio dell'umanità nel 2007.


8

Damaraland / Skeleton area (Cape Cross) / Swakopmund (410 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Hansa Hotel (4*) Prima colazione e pranzo

Dopo la prima colazione proseguiamo il nostro viaggio verso la costa oceanica via Uis. Vedremo all'orizzonte il possente Brandeberg, il secondo monolite più grande al mondo. Arrivati sulla costa, da molti chiamata anche "Skeleton Coast" per l'alta presenza di relitti di navi naufragate, visitiamo la più grande colonia di otarie del continente africano a Cape Cross e il sito dove Diego Cao sbarco nel 1486. Pranzo in corso d'escursione e proseguimento per Swakopmund dove arriveremo nel pomeriggio inoltrato. Pernottamento in hotel. Data l’ampia offerta di ristoranti in città, la cena sarà libera e a discrezione dei partecipanti. Per saperne di più: Cape Cross Seal Reserve Cape Cross è famoso soprattutto per la riserva popolata da migliaia di otarie del capo. Nel 1486 l’esploratore portoghese Diego Cao, primo europeo a mettere piede in Namibia, giunse a Cape Cross e piantò una croce (Padrao) alta 2 m e pesante 360 kg in onore di Giovanni II, re di Portogallo. La croce rimase al suo posto fino al 1893, quando fu rimossa e portata in Germania dalla nave Falke. L’anno seguente il kaiser Guglielmo II ordinò che ne fosse realizzata una copia recante l’iscrizione originale in latino e portoghese, con l’aggiunta di una dicitura commemorativa in tedesco. Nel punto in cui Cao in origine piantò la sua croce ora, ce n’è una seconda realizzata in dolerite ed eretta nel 1980. Sul luogo si trova anche una composizione di blocchi in cemento di forma circolare, disposti in modo da riprodurre la Croce del Sud, costellazione che il navigatore portoghese seguì durante la sua spedizione. Le otarie del capo possiedono l’orecchio esterno. Sotto il grezzo pelo superficiale, le otarie hanno uno spesso strato di pelliccia che non si bagna e trattiene l’aria garantendo l’assoluto isolamento termico (il che permette loro di mantenere costante la temperatura corporea a trentasette gradi e di trascorrere lunghi periodi immersi in acque fredde).Gli esemplari maschi pesano in media 200 kg e le femmine attorno ai settantacinque, nel periodo compreso tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre partoriscono un solo cucciolo. Le madri riconoscono i loro piccoli grazie alle percezioni olfattive e ai richiami. I principali predatori sono la iena bruna e lo sciacallo della gualdrappa. Solitamente i cuccioli rimangono con la madre fino a un anno d’età. Le otarie del capo mangiano ogni giorno una quantità di cibo pari all’8% del loro peso corporeo. Ogni anno viene eseguito un abbattimento controllato delle otarie. Le pelli sono lavorate per poi rifornire il mercato europeo, la carne è spedita a Taiwan, i genitali sono esportati in oriente e il resto è utilizzato per ricavare una poltiglia proteica usata per nutrire i bovini. Per saperne di più: Swakopmund Swakopmund ha un carattere particolare probabilmente dovuto alla sua storia coloniale e al fatto che non ha ospitato industrie di rilievo a parte quella turistica per la maggior parte del secolo scorso. Alte palme bordano le strade e i giardini ben tenuti contribuiscono a creare un’atmosfera da oasi. Le caffetterie all’aperto, i bar e le pasticcerie fanno furore in una cittadina costellata d’interessanti edifici di un’altra epoca. Qui vivono numerosi artisti e, passeggiando per la città, è possibile scoprire le sue gallerie d’arte e i negozi che espongono le opere di pittori e artisti locali. Vi sono anche boutique, negozi di souvenir, negozi di pietre semipreziose, gioiellerie, supermercati, negozi di antiquariato e di tessuti, una conceria e molto altro. Swakopmund è diventato un luogo di attrazione per chi è alla ricerca di emozioni. Molti arrivano fin qui per avventurarsi sulle dune con le quad bikes, per sciare con i sand board, per fare del tandem skydiving, per volare sul deserto. Anche se Swakopmund si trova alle porte del deserto e lungo una delle coste più desolate del mondo, questi due fattori si combinano e danno a questa città unica un clima sorprendentemente temperato. Le temperature estive non raggiungono mai gli estremi del deserto, a pochi chilometri all’interno, ed anche gli inverni sono miti, caratterizzati occasionalmente dal caldo vento dell’est. La città prende il nome dalla sua posizione alla foce del fiume Swakop, che raramente presenta acque di superficie, ma che invece fornisce acqua sotterranea per un certo numero d’interessanti fenomeni naturali, come la Valle della Luna, la Piana delle Welwitschie e l’Oasi Goanikontes. All’estremità meridionale della città si trova una fascia di dune costiere mobili che raggiunge Walvis Bay, a trentadue chilometri. A nord di Swakopmund si trova la famosa Skeleton Coast, che, malgrado ancora evitata dalla gente di mare, rappresenta oggi un eldorado per i pescatori.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Cape Cross è un piccolo promontorio nell'Atlantico meridionale nella Skeleton Coast nella Namibia occidentale.

Cape Cross è nota per essere la più importante colonia riproduttiva delle foche lungo la costa della Namibia.

Cape Cross è una spiaggia con un'interessante storia di una croce di pietra sul promontorio brullo - costruita, nel 1485, da un capitano e navigatore portoghese, Diego Cão.

La colonia di foche di Cape Cross, in Namibia, è il luogo di riproduzione delle foche del Capo, che in realtà sono una specie di leone marino. Lungo la costa namibiana e sudafricana ci sono 24 colonie con una popolazione di foche di circa 650 000 animali. Circa 80.000-100.000 foche abitano a Cape Cross.

La vista di oltre 100.000 foche che si crogiolano sulla spiaggia e si divertono nel surf è impressionante da vedere.


9

Swakopmund / Sandwich Harbour / Namib Desert (400 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Desert Hills Glamping Camp Pensione completa (bevande locali incluse a cena)

Un'altra giornata con scenari indimenticabili. Dopo la prima colazione si procede infatti verso Walvis Bay, importante cittadina portuale a circa 45 Km a sud di Swakopmund. Da qui ci spingeremo sino a Sandwich Harbour (utilizzando dei diversi veicoli 4x4) per ammirare le alte dune sabbiose del Namib che si gettano letteralmente nell'Oceano con piscine naturali salmastre, che si vengono a creare dai moti delle maree, richiamo irresistibile per tantissimi uccelli marini. L'escursione viene effettuata con guida locale di lingua inglese. Al termine viene offerto un pranzo leggero per poi proseguire verso l'antico deserto del Namib attraversando così il settore settentrionale del Namib Naukluft dove canyon e vallate regalano paesaggi di incredibile bellezza. Arriviamo nel tardo pomeriggio presso il nostro Glamping Camp che si avvale di una posizione privilegiata per ammirare il tramonto. Cena e pernottamento in tenda di lusso.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Sandwich Harbour è il posto dove le dune incontrano l'oceano.  Il nome è dato sia all’ex porto che alla laguna, ed il porto è accessibile solo in 4x4 con visite guidate da Walvis Bay.

Il porto è stato fondato nel 1486 già da marinai portoghesi. Non si sa quale importanza avesse il porto all'epoca. Oggi Sandwich Harbour è di interesse turistico e non si riferisce al porto dimenticato, ma unicamente alla laguna.

La laguna era una baia oceanica ed era raggiungibile dalla costa. Poiché la baia si è insabbiata, la laguna lunga 10 km è ora completamente circondata da sabbia e canneti. L'attrazione principale della laguna è l'incredibile abbondanza di avifauna e l'affascinante paesaggio di mare e dune contrastanti. L'enorme colonia di uccelli ospita circa 200.000 uccelli, principalmente sterne, fenicotteri, cormorani e pellicani.

 

 


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Sossusvlei, Dead Vlei & Sesriem Canyon (250 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Desert Hills Glamping Camp Pensione completa (bevande locali incluse solo a cena)

Sveglia mattutina per godere della migliore luce durante l’escursione alle rinomate dune di Sossusvlei. Tempo a disposizione per visitare Sossusvlei, l’emozionante Deadvlei, e il vicino canyon di Sesriem la cui conformazione geologica svela molti misteri sulla formazione e l’evoluzione del nostro Pianeta Terra. Il pomeriggio è a disposizione per relax. Pernottamento. Per saperne di più: Sossusvlei Questa valle dove il fiume Tsauchab scompare tra l’argilla bianca alla base di alcune tra le dune più alte del mondo, è una delle attrazioni turistiche più spettacolari della Namibia. Le dune si stendono a perdita d’occhio e le loro ricche colorazioni variano dall’albicocca al rosso e all’arancio vivo. Tre dei punti più belli nella zona di Sossusvlei sono: Hiddenvlei, a breve distanza dal parcheggio 2x4, Deadvlei, così nominata a causa degli scheletrici tronchi di antiche acacie che si trovano al centro della secca piana e Sossusvlei stessa. Se le piogge sono abbondanti, il fiume Tsauchab riesce a scorrere fino alla valle creando un paradiso per gli uccelli acquatici. Anche durante la stagione secca spesso è possibile vedere orici, antilopi saltanti e struzzi che si nutrono della sparsa vegetazione lungo i corsi d’acqua. Il Nara!, un frutto simile allo Tsamma, melone che si trova in questa zona, viene mangiato per il suo contenuto d’elementi nutritivi e di liquido. Le Dune Del Namib Le dune del Namib si estendono a sud, dall’Orange al Kuiseb River, (nella zona nota come dune sea o “mare di dune”) e a nord, da Torra Bay nel parco della Skeleton Coast fino al fiume Cuoca in Angola. Sono composte da variopinte sabbie di quarzo ed hanno sfumature che vanno dal color crema all’arancio, al rosso e al viola. A differenza delle antiche dune del Kalahari, quelle del Namib sono dinamiche perché si spostano e assumono forme particolari per effetto del vento. La parte superiore della duna, rivolta in direzione dello spostamento, si chiama pendio di scorrimento ed è qui che la sabbia, cadendo dalla cresta, scivola verso il basso. In questo punto si accumulano le particelle vegetali e i detriti animali che costituiscono la magra fonte alimentare degli abitanti di quest’ambiente e proprio per questo motivo vi si concentrano quasi tutte le forme di vita esistenti sulle dune. Dune Paraboliche Nella parte orientale del mare di dune e nella zona di Sossusvlei le dune sono classificate come paraboliche o multi cicliche e sono il risultato delle condizioni variabili del vento. Sono le dune più stabili del Namib e come tali, anche le più ricche di vegetazione. Dune Trasversali Nei pressi della costa a sud di Walvis Bay si trovano invece le dune trasversali, ossia lunghe formazioni lineari perpendicolari ai venti che soffiano da sud-ovest, quindi orientate verso nord e nord-ovest. Dune Seif All’interno del Parco del Namib, la zona di Homeb è caratterizzata dalle imponenti dune lineari seif, enormi increspature di sabbia orientate da nord-ovest a sud-est. Raggiungono i 100 metri d’altezza e distano all’incirca un chilometro l’una dall’altra, come risulta evidente anche dalle fotografie scattate dai satelliti. Sono formate dai venti stagionali: in estate, quando prevalgono i venti meridionali, la parte superiore rivolta in direzione dello spostamento si trova sul versante nord-orientale, mentre in inverno, quando i venti soffiano nel senso contrario, essa si sposta sul versante sud-occidentale. Dune A Stella Nelle aree esposte ai venti provenienti da tutte le direzioni si formano le cosiddette dune a stella, chiamate così perché hanno crinali multipli che, se osservati dall’alto, ricordano la forma delle stelle. Barcane Nella parte meridionale dello Skeleton Coast Park e nella zona a sud di Luderitz prevalgono le dune chiamate barcane: create da venti unidirezionali, sono le dune più mobili in assoluto e, quando si muovono, assumono la forma di una mezzaluna con le punte rivolte in direzione dello spostamento. Sono queste le dune che stanno lentamente divorando la città fantasma di Kolmanskop, vicino a Luderitz, e sempre di questo tipo sono le famose “dune ruggenti” della Skeleton Coast settentrionale, chiamate così per via del suono provocato dall’aria espulsa dagli interstizi presenti tra i granelli di sabbia. Il suono è udibile soprattutto nelle calde ore del pomeriggio. Dune A Collinetta Notevolmente più piccole delle altre, queste dune si trovano radunate in gruppi sulle distese pianeggianti vicino alle fonti d’acqua. La sabbia si raccoglie intorno alla vegetazione – in genere è sufficiente un ciuffo d’erba – ed è tenuta ferma dalle radici della pianta in modo da formare un cespuglio sabbioso. In genere queste dune non superano i 2-3 metri d’altezza. Le Comunità Delle Dune Nonostante il loro aspetto spoglio, le dune del Namib ospitano un ecosistema complesso in grado di vivere grazie all’umidità portata dalle frequenti nebbie. Queste sono causate dalla condensazione quando i freddi e umidi venti marini, influenzati soprattutto dalla corrente del Benguela dell’Atlantico meridionale, incontrano il caldo secco che sale dalle sabbie del deserto. Questo fenomeno occorre di notte e origina spesso nebbie mattutine che in genere si dissolvono con il caldo del pomeriggio. Sott’acqua la corrente del Benguela, ricca di azoto, favorisce la presenza di colonie di plancton che attirano numerosi pesci che, a loro volta, fanno da cibo per gli uccelli e i mammiferi marini della costa. In nessun altro luogo della terra la vita riesce ad affermarsi in condizioni tanto ostili: questa sorta di miracolo è possibile grazie soprattutto ai semi e alle particelle di piante depositati dal vento e all’umidità portata dalla nebbia. Nelle pianure ghiaiose vivono struzzi, zebre, orici (gemsbok), antilopi saltanti (springbok), manguste, scoiattoli di terra e altri animali come lo sciacallo, il caracal e la iena bruna. Se le piogge sono abbondanti i semi germogliano e la ghiaia arida si trasforma in un prato di erba alta anche un metro pullulante di animali. Nella sabbia vivono molte piccole creature e basta anche una breve passeggiata per riuscire a scorgere le tracce di questa comunità adattatasi così bene all’ambiente. Di giorno le temperature in superficie possono raggiungere i 70ºC, ma nella parte sottostante i granelli di sabbia sono separati da ampi spazi nei quali l’aria circola liberamente e molti di questi piccoli animali trovano qui fresco rifugio. Quando poi arriva il freddo della notte, essi approfittano del fatto che la sabbia trattiene parte del calore assorbito di giorno per crearsi un caldo riparo. I luoghi migliori per osservare la vita nel deserto sono Sossusvlei e le dune del sud di Homeb, sul Kuiseb River. Il mattino presto provate a cercare i segni di quanto è accaduto durante la notte: riuscirete a distinguere con facilità le tracce di scarafaggi, lucertole, serpenti, ragni e scorpioni. Nelle dune vivono un numero impressionante di coleotteri, ghiotti del materiale vegetale che trovano in quest’ambiente. Per saperne di più: Sesriem Canyon Molti anni fa il fiume Tsauchab, che sorge nelle montagne Naukluft e Zaris intagliò un canyon in questa zona apparentemente desolata. Il Sesriem Canyon in realtà ospita uccelli, animali e piante perché le sue ripide pareti impediscono l’evaporazione dell’acqua e proiettano fresche ombre sul canyon. Oggi il fiume Tsauchab scorre solo dopo abbondanti piogge. Pare che il nome “Sesriem” derivi dal fatto che i primi visitatori dell’area raccogliessero l’acqua dal fiume unendo sei cinghie per i buoi (“riems” in Afrikaans) per fare in modo che un secchio raggiungesse l’acqua dalla cima del canyon. La parte ovest di questo canyon profondo 30 metri diventa gradualmente più bassa e a un certo punto il fiume si espande e forma una valle lungo il suo corso per Sossusvlei.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

La regione del Sossusvlei è situata nel sud-ovest della Namibia ed è caratterizzata principalmente dal Namib Naukluft Park e dai suoi punti salienti Sossusvlei e Dead Vlei.

La regione è molto varia con il deserto del Namib mozzafiato - il deserto più antico del mondo - a ovest e la grande scarpata che forma una barriera naturale tra il deserto del Namib e gli altopiani centrali nell'estremo oriente.

Tra le attività più interessanti si trovano Il grande Namib Naukluft Park, Sossusvlei con le dune di sabbia più alte del mondo o il Dead Vlei, una padella di argilla con centinaia di scheletri di alberi di camelthorn.

Diversi sentieri escursionistici guidati e unici possono essere fatti nella regione di Sossusvlei. Inoltre meritano una visita il Sesriem Canyon e il Castello di Duwisib.


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Deserto del Namib / Deserto del Kalahari (290 km)

Categoria Sistemazione Trattamento
Superiore Kalahari Anib Lodge Pensione completa

Un gradevole trasferimento tra bei passi montani ed ampie vallate ci conduce verso la regione del deserto del Kalahari. Sistemazione in uno dei Lodge della regione. Al pomeriggio esploriamo questo fragile eco-sistema con un'attività di safari a bordo di veicoli 4x4 aperti per poter apprezzare in tutta la sua bellezza anche questo affascinante deserto. Cena e pernottamento. Per saperne di più: Kalahari Il deserto del Kalahari è una vasta distesa sabbiosa che si estende per circa 520.000 km², è situato sull’immenso altopiano che copre l’Africa australe e si trova ad una altezza media di 900 metri. Copre il 70% del territorio del Botswana e parti dello Zimbabwe, della Namibia e del Sudafrica ed è il quarto deserto al mondo per estensione. Il deserto del Kalahari si trova all’interno di un bacino che porta lo stesso nome e misura oltre due milioni e mezzo di chilometri quadrati arrivando a coprire ben nove paesi africani. Il nome Kalahari deriva dalla parola Kgalagadi della lingua Tswana e significa "la grande sete”. Il Kalahari è un deserto di sabbia rossa, in parte arido e in parte semi arido. Parti del Kalahari ricevono più di 250 mm di acqua piovana ogni anno, mentre la zona veramente arida si trova a sud-ovest, dove ogni anno piovono meno di 175 mm d'acqua, rendendo quest'area un deserto di tipo fossile. Le temperature estive variano dai 20 ai 40 °C, mentre in inverno il clima è secco e freddo, con una temperatura minima che può essere sotto lo zero. Le uniche riserve d'acqua di grandi dimensioni sono costituite dai pan, laghi salati effimeri che si riempiono durante la stagione delle piogge. Tra gli animali che vivono nella regione vi sono iene, leoni, suricati, antilopi e molte specie di rettili e uccelli. La vegetazione è molto variegata e comprende più di 400 specie di piante, ma consiste principalmente di graminacee e acacie. Il Kalahari ospita l'antico popolo nomade dei Boscimani, che si crede vivano in queste terre come cacciatori-raccoglitori da almeno ventimila anni. Vi sono numerosi giacimenti di carbone, rame e nichel e una delle più grandi miniere di diamanti del mondo. San I Boscimani o San come preferiscono farsi chiamare, sono gli abitanti più antichi dell’Africa Australe. Sembra accertato dalla scienza ufficiale che i San costituiscano uno dei più antichi rami dell'evoluzione dell'uomo moderno. I San vivevano perlopiù in gruppi nomadi composti di 25-35 persone. Ciascun gruppo si componeva di diverse famiglie. Questa etnia applicava un sistema di divisione delle terre in base al quale ogni gruppo aveva un suo territorio definito, che poteva misurare anche 1000 Kmq. Non vi era una gerarchia politica e non esistevano capi: le decisioni erano prese collettivamente dall’intero gruppo, all’interno del quale avevano diritto di parola tanto gli uomini quanto le donne. Ma non tutti i San vivevano solo di caccia e di raccolta. All’inizio del XIX secolo i San gestivano, infatti, una delle più vaste reti commerciali dell’era pre coloniale, estesa in tutto il Kalahari. L'arrivo delle popolazioni bantu, portò al declino di questo popolo che si aggravò ulteriormente con l’arrivo dei Boeri. Il conflitto con i bianchi è stato particolarmente cruento: i Boscimani erano accusati di attaccare indiscriminatamente il bestiame e di cacciare in zone che ora appartenevano ai coloni, di conseguenza furono perseguitati e addirittura cacciati dai coloni alla stregua di animali feroci. Oggi i San vivono principalmente in Botswana, nel deserto del Kalahari e in Namibia e sono considerati al livello più basso della scala sociale africana perché, non avendo più terra, hanno dovuto abbandonare il proprio stile di vita e di conseguenza la loro cultura. In Namibia vivono nella parte nord-orientale del paese e si suddividono in quattro gruppi: i Naro nella zona di Gobabis, gli !Xukwe e gli Hei//Kom nel Bushmanland occidentale, nel Kavango e nel Caprivi e gli Ju/hoansi (o !kung) nel Bushmanland orientale, numerosi soprattutto nella zona intorno alla città di Tsumkwe. In passato la grande flessibilità della loro società ha aiutato i San a sottrarsi alle conquiste e alle dominazioni di altri popoli, ma al tempo stesso ha impedito loro di organizzarsi per formare gruppi di pressione e quindi rivendicare e difendere i loro diritti.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

La regione del Kalahari in Namibia fa parte del bacino del Kalahari, grande 2,5 milioni di metri quadrati, una delle più grandi distese di sabbia al mondo.

Le parti centrali del bacino del Kalahari sono costituite dalla savana del Kalahari conosciuta anche come deserto del Kalahari.

Grazie alle sue precipitazioni relativamente elevate, il Kalahari ha una flora molto varia. La fauna è anche di un'abbondanza unica, soprattutto nei parchi nazionali del Botswana e nel Delta dell'Okavango dove si trovano innumerevoli specie di mammiferi e uccelli.

In Namibia uno dei punti salienti è il paesaggio delle dune rosse del Kalahari a est di Mariental. Una visita a questa parte del paese ha senso per tutti coloro che stanno proseguendo più a sud o verso il Botswana.


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Kalahari / Windhoek / Johannesburg (310 km)

Prima colazione e partenza di buon mattino verso l'aeroporto di Windhoek. Il viaggio prosegue verso Johannesburg in Sudafrica. Incontro con il personale incaricato per il benvenuto ed assistervi per il trasporto in hotel che avverrà con servizio navetta dell'albergo situato nei pressi dell'aeroporto. Pernottamento.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Hosea Kutako è l’aeroporto Internazionale della capitale Windhoek, e dista circa 50 Km dal centro cittadino. E’ l’aeroporto internazionale più importante del paese.

 

 


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Johannesburg / Maun / Delta dell'Okavango

Prima colazione in hotel. Recatevi in aeroporto in tempo utile per il volo di linea per Maun, in Botswana. All'arrivo, dopo il disbrigo delle formalità d'ingresso, incontro con il personale assistente e proseguimento in elicottero per il campo di questa sera. Il volo sarà un'esperienza nell'esperienza potendo ammirare da una prospettiva unica un paesaggio davvero suggestivo. Comprenderete meglio la vastità di questo immenso territorio. Sistemazione al campo. Nel pomeriggio è prevista la prima attività di safari. Pernottamento in tenda di lusso con servizi privati annessi.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Maun si trova nel centro-nord del Botswana, vicino al delta dell’Okavango: la sua posizione strategica  l’ha resa in pochi anni un centro importante dell’economia del Paese e capitale del turismo.

Si presenta come un allegra cittadina piena di vita e dal tipico stile africano completamente dedita al turismo;  il piccolo aeroporto di Maun è considerato uno dei più congestionati dell’Africa.

Il nome deriva dal termine San Maung, canneti bassi.  


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Delta dell'Okavango

Giornate dedicate ai safari. In questa splendida concessione sono sempre previsti due safari, uno al mattino e uno al pomeriggio. Le attività si svolgono in veicoli 4x4 aperti accompagnati da esperti ranger (di lingua inglese). Generalmente la durata oscilla tra le 3 e le 4 ore a seconda degli avvistamenti. Pernottamento.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE

Il Delta dell'Okavango è il delta interno più  grande del mondo ed è sicuramente fra le aree più incontaminate della Terra. Il fiume Okavango nasce in Angola con il nome di Cubango, attraversa la Namibia con il nome di Kavango e infine arriva in Botswana, dove diventa Okavango: è uno dei pochi che non sfocia nel mare o in un lago ma crea invece un meraviglioso delta direttamente nelle sabbie del deserto del Kalahari, dando origine a una regione di oltre 15mila chilometri quadrati dove un’infinità di specie animali e di piante trovano la vita. L’Okavango, con i suoi 1.400 chilometri di lunghezza, è il terzo fiume d’Africa e a ogni piena scarica nelle sabbie del deserto del Kalahari quasi 15 miliardi di metri cubi d’acqua.

Tra le maggiori attrazioni turistiche del Delta e delle zone aride sono da annoverare 122 specie di mammiferi, 71 specie di pesci, 444 specie di uccelli, 64 specie di rettili e 1300 specie di piante


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Maun / Italia

Prima colazione. Si rientra in elicottero a Maun. Disbrigo delle formalità d'imbarco e partenza con voli di linea per l'Italia con pasti e pernottamento a bordo. Arrivo nel corso del 17° giorno.

MAPPA PUNTI DI INTERESSE


Aggiungi un po' di relax con un soggiorno mare