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IL FASCINO UNICO DELLA ROSA DAMASCENA

Un Marocco suggestivo e poco conosciuto ci attende, inoltriamoci insieme tra Ouarzazate e le Gole di Dades alla scoperta delle emozioni che può regalarci la maestosa Valle delle Rose.

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La Valle delle Rose in Marocco è un vero gioiello spesso poco conosciuto. Questo luogo incantato, situato lungo il famoso percorso tra Ouarzazate a Dades, è stato scolpito nei secoli dal fiume Assif M'Goun che si snoda dirigendosi verso la città di Kalaat M 'Gouna. Questa vallata, nota soprattutto agli appassionati di trekking che si cimentano risalendo il corso delle sue acque, in realtà regala scorci semplicemente unici ed incantevoli, come la strada di 30 km che corre lungo il fiume caratterizzata dal color ocra intenso della roccia e dal rosso dei mattoni delle abitazioni. Un paesaggio aspro e armonioso al tempo stesso, caratterizzato da vecchi douars e antiche kasbah che si offrono al visitatore in tutta la loro bellezza molte delle quali visitabili e tutte molto ben conservate e in grado di offrire uno spaccato emozionante sullo stile di vita del passato in queste terre.

Ed è proprio questa valle che in primavera, tra fine aprile e la prima settimana di maggio, si copre di rose selvatiche che crescono nei cespugli e che nel periodo di massima fioritura inebriano con il loro intenso profumo l’aria dalle oasi del Dades fino ai canyon della vallata, e che quando soffia il vento del deserto, portano il loro profumo fino a Marrakech.

E se il profumo è sorprendente, il colpo d'occhio è semplicemente eccezionale, al classico colore ocra delle rocce e al verde delle oasi, si mescolano grandi macchie di un rosa intenso, tanto da far apparire il paesaggio un vero e proprio caleidoscopio.

La leggenda dice che queste rose furono portate da Damasco dai pellegrini di ritorno dalla Mecca, questa zona, infatti, si trova sulle vie di pellegrinaggio e sulle rotte commerciali che dal Maghreb portavano verso l’Arabia e l’Oriente. Era usanza diffusa che mercanti e pellegrini portassero con loro piante e semi che li avevano colpiti per bellezza o profumo o che potevano divenire una fonte di guadagno. Originaria probabilmente della Persia, le rose di Damasco hanno trovato nella valle marocchina un suolo favorevole e ampi spazi dove crescere. Coltivate da secoli dai berberi al solo scopo di proteggere con i loro spinosi arbusti i confini delle coltivazioni di grano e ortaggi, furono notate da alcuni profumieri francesi verso gli anni Trenta durante un viaggio in Marocco nel periodo della fioritura. Furono colpiti dall'intensità del profumo emanato dai boccioli e fiutando l'affare cominciarono la proficua estrazione dell’ olio essenziale di rosa per di profumi francesi.

Queste rose del deserto, capaci di resistere al freddo e alla siccità, sono particolari non solo per il loro colore, ma soprattutto per il profumo, molto marcato rispetto agli altri tipi di rosa che si possono trovare nella zona. Sono invisibili in inverno, ma in questo periodo della primavera i loro petali rosa acceso colorano i villaggi. Le donne e i bambini le raccolgono per farne ghirlande da vendere, per abbellire le case, per estrarne oli e profumi. Un altro uso tipico è quello di usarle per recintare gli appezzamenti di terreno all’interno dei quali si trovano degli orti: il profumo forte delle rose allontana gli animali e così i confini delle diverse proprietà sono ben delineati.

La tradizione è comunque rimasta forte: le donne, che sono le principali raccoglitrici di queste rose, escono per cogliere i boccioli nelle prime ore del mattino, appena schiusi, oppure dopo il tramonto per non diminuire la resa olfattiva e la consistenza. Una volta raccolti, i fiori vengono portati nella kasbah principale di Kelaat M’Gouna, dove alcuni petali vengono seccati per produrre il potpourri e altri vengono usati per la distillazione di essenze e profumi. L’essenza più pregiata è la Assoluta di Rosa, mentre dalla seconda scelta dei petali, si ricava la famosa acqua di rose, che è possibile trovare in vendita in questa zona in qualunque periodo dell’anno. Nella cultura del Marocco l’acqua di rose occupa un ruolo di primissimo piano: non solo viene utilizzata nei trattamenti di bellezza e nella gastronomia, ma è simbolo di ospitalità e tradizionalmente viene offerta agli ospiti prima di sedersi a tavola. Le donne berbere hanno imparato poi ad utilizzarla anche in cucina per aromatizzare dolci e couscous.

La Kelaat-M'Gouna, o Festa delle Rose, si tiene tutti gli anni nel mese di Maggio, il secondo fine settimana del mese, e incorona il momento in cui nella Valle vengono raccolti milioni di rose. La festa dura tre giorni in cui gli abitanti scendono dalle montagne in costumi tradizionali per balli e canti, banchetti e una processione di carri allegorici attraverso una pioggia di petali di rosa. Durante il festival non ci sono veri e propri eventi organizzati secondo un programma, ma nel villaggio è possibile assistere liberamente alle sfilate, ascoltare la musica, e soprattutto osservare ogni fase della raccolta e della lavorazione delle rose. Venditori offrono saponi, profumi, lozioni, oli e rose secche e i visitatori possono provare piatti berberi tradizionali a base di acqua di rose. Le donne berbere si rivestono di petali e ricordano la magia della natura in un fiorire continuo e senza tempo mentre i tamburi risuonano ininterrottamente. La festa ha anche un momento speciale dedicato all’elezione della Malika al Ouard, la reginetta delle rose. Insomma un vero tripudio di musica, festeggiamenti e colori… la cui protagonista assoluta rimane però sempre e solo una, la rosa damascena con il suo profumo intrigante e persistente.


Viaggia verso l'intramontabile fascino del Marocco