Alla scoperta dell’affascinante Mumbay.
Viaggio nel mondo emozionante della capitale economica del Paese, megalopoli esotica che concentra tutti i tratti distintivi dell’Inda, rappresentando a pieno diritto la porta agli itinerari del sud.
Se la capitale Delhi è riconosciuta come la porta d’ingresso per l’India del nord ed Himalayana, Mumbai può essere considerata la porta d’ingresso per l’India del sud, quella verde, culla della medicina ayurvedica e dell'impero Tamil. Pur essendo una megalopoli (che ospita più di 18 milioni di abitanti) questa è una città in cui è semplice trovarsi a proprio agio e, come dicono i locali, la sua essenza è una emozione difficile, se non impossibile, da spiegare e da mostrare. È la città Madre, il suo stesso nome riprende questo concetto più volte: MUM (madre in Inglese); BA (madre in Gujarati); AI (madre in Marathi).
Fu nel 1593 con l’arrivo dei Portoghesi che la città venne chiamata Bombaim, ovvero la Buona Baia, allora un semplice piccolo villaggio di pescatori in una posizione strategica. Fu durante la colonizzazione inglese, dal 1668, che Mumbai o Bombaim venne chiamata Bombay. Tra gli abitanti dello Stato comunque la città comunque si è sempre continuata a chiamare Mumbai. Con la costituzione della sede della Compagnia delle Indie Orientali, da villaggio di pescatori Mumbai comincia a svilupparsi diventando, tra il 1845 ed il 1853, la Londra d’Oriente ed uno dei porti principali d’India.
Oggi Mumbai, pur rimanendo polo economico e trainante del Paese è, per noi turisti, una delle città più belle ed intriganti da visitare in India, una città eccezionale, patria di molti dei più grandi imprenditori indiani e sede di molte start-up internazionali, una città che sa rinnovarsi continuamente, diventando sempre più moderna, ma mantenendo il fascino, l'energia e l’esotismo del resto dell'India.
Questa città unica è in grado di offrire un viaggio indimenticabile nelle tradizioni, ma anche un soggiorno in cui ammirare i simboli della cultura indiana e non solo visto che qui sono presenti praticamente tutte le religioni del mondo. Quasi la metà della popolazione è induista e l’altra metà è costituita da musulmani, cristiani, buddisti, giainisti, sikh, zoroastriani ed ebrei. La lingua ufficiale è il Marathi ma a Mumbai si parlano quasi tutte le lingue indiane come gujarati, hindi, bengalese e tra le lingue parlate di trovano anche pashtu, arabo, cinese, urdu e soprattutto l’inglese.
LA CITTÀ VECCHIA
Collocata sulla costa del Maharashtra, Mumbai si affaccia sul Mar Arabico ed occupa un sito peninsulare in origine composta da sette isolotti che si trovano al largo della costa Konkan dell’India occidentale. Dal XVII secolo gli isolotti sono stati uniti attraverso progetti di drenaggio e bonifica, nonché attraverso la costruzione di strade rialzate e frangiflutti, per formare la città di Mumbai.
La città è costituita da una pianura bassa, di cui circa un quarto si trova sotto il livello del mare e Colaba Point, il promontorio formato all’estremo sud dalla più lunga di quelle creste, protegge il porto di Mumbai dal mare aperto.
Il cuore della città contiene alcuni dei più grandiosi edifici di epoca coloniale del mondo, ma esplorandola più approfonditamente è facile scoprire bazar unici, templi nascosti, enclavi radical chic e alcuni tra i più quotati locali notturni dell’India.
La vitale città vecchia di Mumbai si estende infatti nell’area di Colaba, un vivace e pittoresco quartiere caratterizzato da un bel lungomare in cui si alterneranno caffè con una lunga storia, ristoranti moderni e affascinanti, nonché bancarelle all’aperto che offrono oggetti di artigianato locale, tessuti e souvenir. Da qui la passeggiata può continuare tra gli spettacolari edifici Art Deco, che rappresentano la seconda più grande collezione al mondo di edifici in stile art déco, dopo Miami. Sempre in zona Colaba va sicuramente raggiunta e visitata la principale stazione ferroviaria di Mumbai, il Chhatrapati Shivaji Terminus, mirabile esempio di stile gotico vittoriano, dal 2004 inserita nel Patrimonio dell’Unesco. La struttura è stata progettata in stile neogotico-vittoriano e ha una particolarità: gli interni sono stati decorati dagli studenti della locale scuola d’arte e presenta suggestive ringhiere in ferro battuto, legni intagliati e griglie per le biglietterie con sculture in pietra, guglie, sculture neoclassiche, pizzi sulla facciata. L’ingresso della stazione è in pietra calcarea ed è decorato dalla statua di un leone che simboleggia la Gran Bretagna e da una tigre che rappresenta l’India e la struttura venne intitolata alla regina Vittoria.
BOLLYWOOD
Se è vero che parlando di Mumbay non è possibile non correre con l’immaginazione all’incommensurabile bellezza dei suoi palazzi coloniali e déco, è altrettanto vero che oramai è impossibile nominare questa città senza che il pensiero non vada a Bollywood.
Il termine “Bollywood” è stato coniato dalla “fusione” di “Bombay”, oggi Mumbai, con Hollywood, altro simbolo dell’industria cinematografica, per la precisione americana. Un nome nato quasi per gioco che oggi rappresenta un’industria milionaria, più grande di quella americana, in grado di incarnare l’identità e tutte le aspirazioni di un popolo. Al di là dell’aspetto decisamente kitsch dei suoi film, tutto qui è fatto affinché ciascun indiano, possa proiettarsi nel film.
La maggior parte dei film indiani ha delle scene con delle coreografie calcolate al millimetro e accompagnate da canzoni integrate alla sceneggiatura, gran parte delle scene sono infatti girate in modo proprio da far avanzare la trama del film. E non bisogna stupirsi se in questi film si vedono apparire le piramidi, il Colosseo e altri paesaggi tipicamente non indiani; non si deve dimenticare che lo scopo è di far viaggiare lo spettatore, ed ecco perché alcune scene sono girate in luoghi particolarmente iconici fuori dell’India. In India si va al cinema con la famiglia ed è per questo che nei film rivolti al grande pubblico non appare alcun bacio appassionato, poiché sarebbe estremamente sconveniente e imbarazzante assistere a questo genere di scene in compagnia dei propri familiari.
Film City si trova vicino Mumbai, precisamente nell’area di Goregaon, vicino al Parco Nazionale di Sanjay Gandhi, un’area veramente enorme di oltre 300 acri, con una quarantina di studi per le riprese sia al chiuso che all’aperto. È possibile effettuare numerose tipologie di tour, tutti necessariamente guidati, ma ne vale sicuramente la pena, visto che durante la visita è davvero improbabile non incappare nelle riprese di almeno uno degli oltre 1000 film prodotti ogni anno qui. Alcuni tour guidati di Bollywood offrono anche l’occasione di fare il giro di alcune delle case più grandi e sontuose degli attori indiani o di frequentare alcuni dei locali più amati dalle idolatrate star locali.