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MASADA, UNA SCENOGRAFIA DA FILM PER L’ANTICA FORTEZZA DI ERODE.

Dall’aspra bellezza del Negev fino alle calme rive del Mar Morto sulle tracce della storia.

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Il deserto è il cuore di Israele.
Un habitat estremo che occupa oltre il sessanta per cento della superficie del paese, estendendosi dalla regione a nord di Be'er Sheva fino al Mar Rosso, è diventato emblema del miracolo della Terra promessa. Qui, dove non ci sono dune ma rocce, la creatività della natura e l'ingegno umano hanno fatto fiorire il deserto.

Se nella Valle del Timna l'opera di erosione di vento e acqua ha coltivato un giardino di cangianti funghi di pietra, archi naturali e colonne a forma di sfinge, al Makhtesh Ramon il paesaggio è lunare. Lì dove si trovava una depressione marina, oggi lo sguardo del viaggiatore si perde su un immenso cratere lungo quaranta chilometri e profondo cinquecento. Un ecosistema apparentemente inospitale in cui hanno saputo adattarsi diverse specie di uccelli e perfino gli stambecchi.

Ma la sabbia e il sole non hanno fermato il progresso che, dopo primi esperimenti di fertilizzazione del suolo altamente alcalino e l'invenzione del sistema di irrigazione a goccia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ha saputo costruire tecnologie sempre più avanzate che hanno permesso lo sviluppo di una produzione agricola in grado di soddisfare il novantacinque percento del fabbisogno di cibo consumato dagli abitanti del paese. Mais, limoni, pompelmi, arance, fichi, pomodori, mango e avocado sono rinati lì dove i nabatei duemila anni prima erano riusciti a coltivare l'uva.

È in queste lande remote che Ben Gurion, primo ministro israeliano, scelse di ritirarsi a vivere in un kibbutz ed essere sepolto e dove, proseguendo verso nord, la storia moderna incontra quella antica sulla cima del Monte Masada. Su un solitario sperone di roccia sulla sponda occidentale del Mar Morto sotto la guida dell'archeologo Yigael Yadin negli anni Sessanta furono ritrovati i resti dell'ultimo avamposto della resistenza ebraica all'avanzata della legione romana durante la prima guerra giudaica. Secondo quanto raccontato nelle cronache del comandante Giuseppe Flavio, l'ultimo gruppo di quasi mille ebrei zeloti in fuga dopo la conquista di Gerusalemme da parte dell'impero nel 72 d.C. preferirono la morte piuttosto che consegnarsi al nemico dopo tre anni di resistenza. Questa storia cruenta ha fatto sì che che le rovine si caricassero di significati profondi simbolo sia dell'identità ebraica sia di tutti i popoli oppressi che hanno pagato la libertà con la vita.

Il panorama sospeso tra il deserto e il mare dalla vetta è mozzafiato ed accessibile sia attraverso una funivia che a piedi seguendo due diversi percorsi di trekking. Il Sentiero del Serpente parte dal Centro Visitatori salendo lungo il lato orientale di Masada in circa quarantacinque minuti, mentre il Sentiero della rampa romana è di soli quindici minuti ma si trova sul lato occidentale della montagna accessibile solo da Arad. Il percorso di visita vi guiderà attraverso le rovine del palazzo settentrionale di Erode il Grande disposto su tre piani, la sinagoga in cui fu decisa la tragica fine di Masada, i magazzini in cui era conservato il cibo e coltivato il grano necessario per sopravvivere all’assedio, la chiesa bizantina e le terme. Diciotto minuti prima del tramonto il venerdì e un’ora dopo del tramonto il sabato non è permesso alcun tipo di lavoro, compreso cucinare. Si accendono le candele e inizia un momento festivo di raccoglimento molto suggestivo a cui è possibile prendere parte divenendo parte attiva di un’accogliente ritualità fatta di gesti, preghiere e piatti tradizionali cucinati il giorno precedente per rispettare il riposo religioso. La portata principale sarà lo hamin, un sostanzioso stufato preparato solitamente con patate, carne, fagioli, orzo, ceci e uova sode accompagnati dal vino benedetto.

Alba e tramonto sono due momenti molto suggestivi per fare esperienza del grande valore storico-paesaggistico per cui nel 2001 il parco archeologico si è aggiudicato il riconoscimento di luogo Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO. In orario serale è possibile assistere ad una sua coinvolgente rievocazione attraverso uno spettacolo di luci e suoni, mentre ogni anno a giugno, a celebrazione della musica, in un clima di pace e solidarietà è organizzato un importante festival dell'opera.

Alla fine di una così emozionante avventura indietro nel tempo il relax immersi nelle acque della più grande spa naturale del mondo sarà un vero e proprio toccasana. Il Mar Morto è il bacino situato nella più profonda depressione al mondo. Con il fiume Giordano come unico immissario, a causa dell'evaporazione vanta livelli di salinità così elevata da permettere di galleggiare comodamente leggendo un libro e rendendo impossibile l'esistenza di qualsiasi forma di vita.

L'unicità della composizione delle sue acque grazie alla presenza, oltre che di sodio, di bromuro e magnesio ha effetti rilassanti, tonificanti e curativi per diverse patologie della pelle. Anche l'aria grazie alla densità di ossigeno che si respira nell'aria è particolarmente salubre. Ulteriore vantaggio deriva, inoltre, dall'applicazione dell'argilla nera ricca di minerali presente su alcune delle sue spiagge.

Tutte queste numerose proprietà benefiche, conosciute fin dai tempi biblici, unite al dolce clima che vanta il record di 330 giornate di sole l'anno, hanno favorito lo sviluppo di numerose soluzioni alberghiere e centri benessere lungo le sue sponde.

Parti con destinazione Israele, un paese in costante cambiamento in grado non solo di ripensare le occasioni di scoperta di un patrimonio storico che custodisce alcuni tra i luoghi più sacri dell'umanità, ma anche di stupire attraverso innovativi percorsi culturali, benessere ed enogastronomici delle sue perle nascoste.



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Israele, un viaggio dove sperimentare con Quality group



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