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MARTINICA, ESOTICO GIARDINO FIORITO DEI CARAIBI.

Relax, escursioni e tradizioni creole nell’eden di Francia.

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L’isola di Martinica, nell'arcipelago delle Piccole Antille, è riconosciuta come una delle perle dei territori francesi d’oltremare caraibici. Qualcuno ancora la chiama con il suo nome originario, Madinina , ovvero “l’isola dei fiori”, per il trionfo di profumi e colori con cui accoglie i suoi viaggiatori.
Buganvillee, orchidee, oleandri, ibischi e frangipani disegnano, insieme alle acque dell’Oceano Atlantico a est e quelle del Mar dei Caraibi a ovest, i tratti del rifugio ideale per tutti coloro che cercano una meta in cui rigenerarsi.

Il clima dell’isola è carezzevole con i suoi stabili 28 gradi, il mare è cristallino e la natura è madre incontrastata che non smette di stupire con la sua grande varietà di paesaggi.
Le spiagge, in particolare, sono le grandi protagoniste dello spettacolo visivo offerto dall’isola: quelle a nord, circondate da piantagioni di frutta tropicale e canna da zucchero,sono caratterizzate da sabbia nera di origine vulcanica che diventa gradualmente d’ oro a sud come quelle di Les Salines, Grande Terre e l’Anse Mabouyas.

Ammirandola dall’alto (parliamo di una superficie di circa mille chilometri quadrati), svetta il Mont Pelée, vulcano attivo che sfiora quasi i 1.400 metri nel cuore della catena montuosa dei Pitons du Carbet. Lungo gli altipiani dell'isola sono numerose le opportunità di effettuare escursioni a piedi con percorsi di varia difficoltà e lunghezza come quello sulle alture vicino Fort-de-France. Qui è possibile visitare il parco botanico I Giardini di Balata, scrigno che custodisce un tesoro di oltre tremila specie di fiori e piante. Se la parte settentrionale è ricca di lussureggianti foreste e alberi pregiati come il mogano, l’albero della gomma e il palissandro, che ricoprono i pendii delle montagne dell'interno, la parte meridionale è più arida, caratterizzata da una vegetazione completamente diversa contraddistinta da cespugli di acacia, cactus e frangipani. Qui il turismo è più vivo grazie anche alle spiagge di sabbia bianco-dorata come quella di Sainte-Anne, lambita da chilometri dipalme da cocco che si specchiano su acque limpidissime. Trois Ilets è la località balneare più famosa ma valgono una sosta anche i pittoreschi villaggi di pescatori diAnses d’Arlets, Grande-Anse d’Arlet e Le Vauclin.

Gli appassionati di immersioni potranno ammirare la brulicante vita marina dei suoi fondali scegliendo tra diverse opzioni di escursioni, come quelle alla baia di Saint-Pierre, aGrand Anse (uno dei punti migliori anche per losnorkeling) e alle grotte sottomarine di Cap Enragé.

Oltre che per i contrasti paesaggistici, Martinica affascina anche per il suo vivace folclore. La capitale è Fort-de-France, città moderna e cosmopolita, la più grande delle Antille francesi (circa 100.000 abitanti). Se La Savane, un esteso parco-giardino che si affaccia sul porto, ne rappresenta il caratteristico “cuore verde”, il centro storico si distingue per lo splendido stile coloniale. Tra gli edifici più interessanti troviamo la Bibliothèque Schoelcher, curiosa non solo nella sua architettura romanico-bizantina che la rende inconfondibile, ma anche per la sua storia: fu costruita a Parigi per l’Esposizione internazionale del 1889 e successivamente smantellata e ricostruita a Fort-de-France ed oggi è custode di numerosi antichi volumi che, a fine Ottocento, furono donati dal politico francese Victor Schoelcher con l’intento di rendere la cultura accessibile a tutti.

Qui, come nel resto dell’isola, è molto sentita quella particolare mescolanza di influssi francesi e delle Indie occidentali, in cui si fondono la cultura europea e quella creola.
Quasi quattrocentomila abitanti vivono in questa società meticcia che rispecchia la storia dell’isola e della sua mescolanza di popoli e culture. Le tradizioni creole sono particolarmente radicate nella cultura martinicana e contagiano la lingua, la musica, i costumi e la cucina. Attraversando i banchi dei mercati cittadini, si può assaporare il profumo di una cucina speziata e prevalentemente a base di pesce, astice ed aragosta. La birra locale è la Lorrain, ma il rhum è nettamente superiore per qualità. Nel comune di Sainte Marie, in una grande piantagione di canna da zucchero (Piantagione Saint-James), un’antica casa coloniale è ora diventata un museo dedicato al prezioso liquore e offre un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta delle origini del Martinicano.

Tra le espressioni più rappresentative dell’artigianato locale sull’isola sicuramente ilbakoua, cappello tipico lavorato interamente a mano, la calabasse, un guscio di legno usato come caraffa e i contenitori di argilla, eredità del periodo precolombiano.

Una delle festività più sentite è quella del carnevale che ogni anno accende l’isola e i suoi abitanti. I preparativi possono durare mesi ed i festeggiamenti iniziano subito dopo l’Epifania. Ma i giorni di festa ufficiale sono cinque e antecedono il Mercoledì delle Ceneri. Durante il Carnevale ogni giorno le strade si riempiono di sgargianti colori, musica, balli e sfilate in costume come quella degli uomini ricoperti di creta rossa, dei danzatori sui trampoli o quella delle diavolesse e del fantoccio chiamato Vaval per poi giungere al giorno finale del Mardi Gras dove musica e colori si mescolano in un clima di spensieratezza ed allegria travolgente per poi spegnersi, come ogni anno, al calar del sole.

Proprio l’accoglienza di questo popolo così caloroso, unita alla ricchezza naturalistica che lo circonda, rendono unica ed affascinante quest’isola, divenendo testimonianza della sua storia ma soprattutto della sua anima.


Lasciati trasportare nella straordinaria natura dell’isola di Martinica.