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QATAR, NUOVE EMOZIONI DA SCOPRIRE TRA TRADIZIONE E AVANGUARDIA

Un polo di attrattive dedicate all'arte e alla cultura è sbocciato come una rosa nel deserto a Doha

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Doha, trendy capitale del Qatar, ieri enclave di pescatori e cacciatori di perle, oggi centro del mappamondo artistico internazionale. Il percorso che svela questa sintesi perfetta tra passato e futuro ha inizio lungo i sette chilometri di avveniristico skyline riflesso nelle acque cristalline del Golfo Persico della Corniche.

È qui che è in atto la metamorfosi fatta di contaminazioni con musei che somigliano a sculture e sculture concepite come luogo d’incontro, create dai più grandi artisti del globo per modellare la giovane identità urbana del paese.

 

ll MIA, Museo di Arte Islamica, esprime con il suo sviluppo architettonico un dinamismo che affonda le proprie radici nella tradizione. La struttura dalle linee quasi cubiste, che ricordano il volto velato di una donna nasce dall'estro del maestro IM Pei, che tra i propri progetti vanta niente di meno che la celebre piramide del Louvre. L'archistar scelse di destrutturare le forme di un moderno zigurrat, ispirato dai capolavori mediorientali delle fortezze tunisine e della moschea Ibn Tulum al Cairo, su un'isola artificiale a 60 chilometri dalla costa per amplificarne la spettacolarità visiva, oltre che preservarne l'unicità lontano dall'espansione verso l'alto degli altri edifici della Corniche. All'interno gli spigoli esterni lasciano spazio alle linee dolci della doppia scala curva dell'atrio circolare che abbraccia oltre 1.400 anni di storia distribuiti su cinque piani in un percorso archeologico tra ceramiche, pietre preziose, metalli, tessuti e manoscritti provenienti dalla Spagna alla Cina per una superficie totale di 35mila metri quadri. Il museo si pone come un'importante testimonianza della storia, della cultura e dell'arte islamica, e di come esse si inseriscano nel tessuto sociale ed economico dell'intera comunità musulmana. Oltre alla preziosa collezione permanente ad ingresso gratuito, un calendario in continua evoluzione di esibizioni temporanee stimola l'interesse del grande pubblico.

Esternamente l'inconfondibile edificio color crema è circondato da un parco di erba e palme, la cui estensione ricorda una mezzaluna islamica: ideale proseguimento del museo grazie alla presenza dell’intervento scultoreo dell’artista statunitense Richard Serra, che svetta in mezzo al mare con un’installazione alta 24 metri e composta di sette lastre, numero usato da un astronomo e matematico persiano per l’edificazione dei minareti.

L'opera è solo una dei numerosi interventi di arte pubblica specchio del cosmopolitismo che oramai caratterizza la società qatarina, impegnata in importanti collaborazioni anche con figure illustri del calibro di Damien Hirst, El Seed, Louise Bourgeois, Subodh Gupta, Sara Lucas, Urs Fischer e Tom Claassen.

Lasciando la West Bay, dove placidamente veleggiano i dhow tradizionali, oltre il cuore storico di Doha tra il Souq Waqif e le moschee vestite di mosaici policromi, nel quartiere Al Rayyan arrivati spazi quali il Mathaf - Arab Museum of Modern Art, con preziose testimonianze dagli anni Quaranta dell'Ottocento, e la Fire Station, ex caserma dei Vigili del Fuoco convertita in poliedrica comunità per artisti.

 

L’approccio innovativo alla valorizzazione del patrimonio architettonico della regione si concretizza in un mix di svago e cultura di oltre un milione di metri quadri al Katara Cultural Village inaugurato nel 2010, in occasione dell’anno in cui Doha venne dichiarata Capitale Culturale dell’anno del Mondo Arabo. Teatri, biblioteche, un anfiteatro, gallerie d’arte e altre strutture accademiche, oltre a bar, strutture museali, alcuni stabilimenti industriali e centri informazione come il nuovo studio di Al Jazeera che sposano la propria funzionalità pubblica con l’esaltazione del design mediorientale in una cittadella ricostruita con le tradizionali Al fareej.

 

Ultimo impegno nella sfida intrapresa dall’Emirato per reinterpretare in chiave contemporanea la cultura mediorientale è il National Museum di Jean Nouvel ispirato alle forme sinuose della rosa del deserto, le cui composto da padiglioni di varie dimensioni ed angolazioni con mura che richiamano la sabbia cristallizzata. Ospiterà opere d'arte internazionali in dialogo con le memorie locali e i reperti legati all'antica economia beduina.

L’ennesima occasione di dialogo tra cultura e arte con il tempo e la storia assolutamente da non perdere.

 

 

 

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